Detto tra noi

Società, si apre un nuovo capitolo nella storia rossonera

lunedì, 2 marzo 2015, 19:49

di fabrizio vincenti

Si apre un nuovo capitolo. Poco ma sicuro. Il ripianamento dei debiti, la susseguente ricapitalizzazione decisa dall'assemblea dei soci rossoneri ci consegnano da domani una Lucchese diversa da quella che era ripartita, in modo anche artigianale ma sicuramente animata da una grande passione tre estati fa, dopo l'ennesimo fallimento. 

Alla componente lucchese, per anni oggetto di un rapporto di odio-amore da parte dei tifosi, a bocce ferme, abbiamo l'obbligo di dire grazie. In mezzo a errori, qualche improvvisazione e alcuni atteggiamenti forse evitabili, ha avuto il merito enorme, incancellabile, di aver fatto ripartire il calcio a Lucca. Non solo: di averlo riportato tra i professionisti. In una città in cui lo sport principale non è il calcio, ma il tiro con fucili di precisione verso chi si muove non è poco. Anzi, è tantissimo. 

Le alternative, del resto, almeno dalle nostre parti, non c'erano. Chi ha avuto la sfortuna di essere presente a un incontro di ormai tre anni fa a villa Bottini durante il quale i soci lucchesi provarono a illustrare il progetto della nuova società al gotha illuminato, sì, ma da una sega, scusate il francesismo, dell'imprenditoria cittadina, si è potuto rendere conto di quanto quel mondo della Lucca che conta sia lontano sideralmente dal pallone rossonero. Sguardi a metà tra l'annoiato e paternalistico. Una pena. 

Non è un caso che le proposte di ingresso sono arrivate da altre parti. E qui stendiamo un velo su uno dei possibili soggetti alternativi a Andrea Bacci. Le polemiche dell'avevo detto io non ci appartengono. E dunque passiamo oltre. Oltre che oggi si chiama, più che mai, Andrea Bacci. La Lucchese, piaccia o meno, è sempre più nelle sue mani. Cosa vorrà e saprà fare è lui a doverlo dimostrare. Ci auguriamo lo possa fare senza aprioristiche prevenzioni, che continuano talvolta a accompagnarlo, ma anche senza, da parte sua, polemiche al sangue. Per carità: ogni tanto ci vogliono, a maggior ragione in una città sempre in punta di piedi, ma il troppo, stroppia. Serviranno idee, progetti, denaro, entusiasmo. Ora è lui a guidare quasi da solo la barca. Non è un compito facile. Per niente. I fatti faranno la differenza. Come sempre.

Quello che chiediamo ai soci lucchesi, che comunque resteranno nella Lucchese attraverso una società "Lucchese Partecipazioni" che dovrebbe avere una quota tra il 10 e il 20 per cento della società rossonera, è di continuare a dare il loro contributo non solo economico, ma di presenza della città dentro la Lucchese. Hanno un onore-onere non da poco e che altri, con ben più consistenti mezzi economici, dovrebbero avere avuto il buongusto di sentire proprio. 

A proposito di altri, lo spiraglio per l'ingresso di Lucca United in società si è finalmente aperto. Ora starà ai protagonisti andare oltre le incomprensioni e anche qualche sonoro ceffone, verbale, che è volato in questi anni. Guardiamo tutti alla sostanza: la presenza di quella componente può contribuire a riannodare alcuni dei fili slabbrati e aprire un nuovo capitolo per riavvicinare la Lucchese ai lucchesi. Speriamo che chiusa una porta, si apra un portone. Rossonero. Naturalmente. 

 



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