Detto tra noi

Ok, la strada è quella giusta

lunedì, 30 novembre 2015, 16:37

di fabrizio vincenti

E' andata. E' andata male. Decisamente male. Ma, lo diciamo senza bluffare, siamo contenti della Lucchese che abbiamo visto in campo a Pisa. Una formazione anni luce diversa da quella sgangherata vista solo sino a poche settimane fa. Quando era letteralmente inguardabile. Umiliante la sua vista per la pochezza, anche sotto l'aspetto della tenuta nervosa, dove rimangono comunque perplessità.

All'Arena Garibaldi, dove era presente un manipolo di tifosi rossoneri che si sono fatti sentire, eccome, in mezzo ai poco più di settemila pisani, (le cifre di diecimila circolate in settimana, naturalmente, erano un'esagerazione tipica di chi vive oltre il Foro e non ha, nel bene e nel male, il senso della misura); all'Arena Garibaldi, dicevamo, si è vista la migliore Lucchese dell'anno. Accorta. Grintosa. Precisa. Per nulla intimorita. E il gol di Terrani è arrivato persino troppo tardi. Poi l'uno-due non esente da colpe. 

Ma un plauso a mister Lopez, anche in considerazione dei limiti, soprattutto offensivi, di questa squadra, è d'obbligo. Accanto a esso, se proprio vogliamo dirla tutta, metteremmo anche le riserve per l'inserimento di Mori in corsa. Che, a nostro avviso, più dell'arbitro, ha inciso negativamente sulla gara. Mori, va detto, tra infortuni, prestazioni così così e disattenzioni, sta davvero deludendo. E ci spiace non poco. Ci è piaciuta invece l'onestà, la sincerità di mister Gattuso, uno che è campione del mondo dentro, con cui ha ammesso che anche il pari stava largo ai nerazzurri. Mica in tanti lo avrebbero detto. E non occorre fare i nomi.

Cosa rimane di questa sconfitta immeritata quanto bruciante? La convinzione che la strada è quella giusta. La scorsa settimana chiedevamo una prestazione che ci potesse fare uscire a testa alta dal derby. E' arrivata. Il valore non è mancato, semmai la fortuna. Ma la strada è quella giusta, sempre a patto che si continui su di essa e si irrobustica una squadra che i suoi limiti ce li ha. Eccome. Presidente Bacci e Giovanni Galli, se ci siete battete un colpo. E a proposito di derby e del presidente Bacci, le cui manovre in sede di Lega Pro paiono iniziare a sortire gli effetti, il sorriso ce l'ha regalato un collega di Pisa che, in sede di conferenza stampa, ha chiesto al numero uno rossonero se non gli piacerebbe essere presidente in una piazza come quella nerazzurra, sottolineando lo scarso numero di supporter rossoneri al seguito. Come se i campionati si vincessero al botteghino e chi è più grosso fosse pure il più bravo. Diteglielo al Frosinone. O al Carpi. O all'Entella. O al Chievo. 



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