Detto tra noi

Questa Lucchese fa battere il cuore

lunedì, 7 novembre 2016, 21:09

di fabrizio vincenti

"I contributi? Pagati una parte, ma non tutti per una serie di motivazioni che non intendo spiegarvi, c'è in corso una ricapitalizzazione". Così parlò Andrea Bacci ins sala stampa dopo la gara contro la Viterbese. Apparentemente, dunque, la Lucchese non ha pagato per scelta. E un record, in quel caso, non ce lo leverebbe nessuno, ovvero di essere la prima società al mondo che sceglie deliberatamente di non pagare e farsi penalizzare.

Siamo sinceri: la supercazzola prematurata con scappellamento a destra, dell'indimenticabile conte Mascetti in "Amici Miei", ci è parsa impallidire di fronte alle affermazioni del numero uno rossonero. Non sappiamo, visto dove è stato girato il film cult di intere generazioni, se è un problema dell'aria che si respira a Firenze. Non lo escludiamo.

Certo è che la situazione societaria rossonera deve ancora essere chiarita e con essa i rapporti tra l'azionista di maggioranza e Lucchese Partecipazioni, che con il suo 10 per cento detiene la maggior parte della quota degli imprenditori lucchesi. Al di là delle parole di circostanza, è chiaro che siamo in presenza di due esigenze diverse: Bacci vuole spendere meno, i soci lucchesi non intendono, e forse non possono, andare oltre quanto stanno mettendo. Qualunque sia l'epilogo, una cosa sia chiara: nessuno giochi sulla pelle della Lucchese. Se ci sono problemi, bene vengano fuori ora. Meglio ora che più avanti, quando anche eventuali manovre di messa in sicurezza sarebbero più complesse. 

Se Bacci non vuole continuare a mettere sul tavolo certe cifre, ritenendo il suo impegno eccessivo, ha tutto il diritto di dirlo. Chiaramente, senza manovre dilatorie. E studiare come e con chi dare futuro a questa società. Altrimenti, non gli resta che continuare a pagare e guidare il sodalizio, se è quello che vuole. Perché creare problemi, e le prime avvisaglie ci sono tutte, a questa squadra è semplicemente assurdo. Un peccato mortale. Antonio Obbedio e mister Galderisi – a proposito dove sono finiti i tanti che storcevano il naso e che chiedevano un cambio alla terza-quarta di campionato, prospettando nomi talvolta improbabili? – stanno facendo un gran bel lavoro. Perché il calcio è alchimia, prima di tutto. E quella mostrata contro la Viterbese è stata davvero magica.

Da tempo non vedevamo quella rabbia, quella grinta, quell'unità di intenti. E che si sia vinto, conta fino a un certo punto: lo spirito che ha animato i rossoneri andava sottolineato anche se la gara fosse finita in parità. Da tempo non sentivamo così forte il calore del pubblico, c'era un'aria magica al Porta Elisa, che ci ha fatto tornare indietro con il pensiero. Sino a quel derby vinto proprio con un gol di Forte, sino a alcune partite della gestione Pagliuca, e ancora a tante partite con tanti altri allenatori e ancor di più giocatori che portiamo nel nostro cuore. 

Un super tifoso rossonero che domenica non poteva essere allo stadio ci ha confidato: il boato l'ho sentito da casa, come i cori. Da brividi.  Sarà stato il forte vento. O forse la magìa di una passione che è sempre viva. Nonostante tutto. E grazie anche a Galderisi e ai suoi ragazzi. Stiamogli vicino. Se lo meritano. Come il popolo rossonero si merita qualche urlo di gioia in più, qualche corsa pazza sotto la curva, qualche gol, come quello di De Feo (segnatevi il nome di questo folletto), che ti riconcilia. Proviamoci. Con l'augurio che a farci battere il cuore siano le imprese di chi va in campo. Ce n'è un gran bisogno. Come di sognare.



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