Detto tra noi

Sofferenza e gioia

giovedì, 25 maggio 2017, 10:13

di fabrizio vincenti

Sofferenza. Sofferenza e gioia. Lo stadio Azzurri d'Italia, dove la Lucchese mancava ormai da tanto, ha regalato emozioni forti. Chi non era presente forse non ha avuto modo di capire del tutto, nonostante la diretta streaming, cosa abbia patito la Lucchese. E' stata una sofferenza praticamente ininterrotta dal primo a (quasi) il novantesimo. L'Albinoleffe si è rivelata, ancora una volta, una gran bella squadra e i rossoneri, davvero al lumicino con le forze, hanno buttato il cuore oltre l'ostacolo. 

Sono stati straordinari per la capacità di resistere alla fatica, alla paura di non farcela, alla maggiore brillantezza degli avversari. Non hanno ceduto di un millimetro, e come un pugile che sa che deve fare il match in difesa, bastandogli la parità, hanno incassato. Ma mai sono crollati. Splendidi. Come splendido, senza nulla togliere a tutti i rossoneri, è stato Mingazzini. I suoi pochi minuti in campo, con un paio di palloni allontanati in piena area e altri recuperati a centrocampo sono stati determinanti. Veder consumarsi l'ennesima impresa in uno stadio abituato a altri scenari ha regalato un qualcosa di ancora più magico a una serata che in piccolissima parte è una rivincita verso un crudele spareggio del 1952, quando da queste parti la Lucchese perse la serie A per non trovarla più.

Ma accanto alla sofferenza, la gioia. Dei giocatori, dei dirigenti. Soprattutto dei tifosi. Ci hanno ancora una volta emozionato. E lo sguardo, dalla tribuna, mentre i minuti scorrevano e il timore di un gol che spezzasse l'incanto rimaneva compagno fedele di viaggio, era tutto verso il settore ospite. Ecco quello che una partita vista dal vero non potrà mai perdere. Il fascino di decidere dove guardare, oltre quello che viene imposto da una telecamera e una regia. 

In quel settore colorato di rossonero si sono dati appuntamento in 300: non sono stati zitti un attimo, ricevendo i complimenti anche dell'allenatore avversario. Tra essi anche chi si era preso un aereo da Balfast per essere accanto alla Pantera: che dire?  Fantastici. Alla fine l'abbraccio dei tifosi con i giocatori è valso da solo le centinaia di chilometri. L'emozione ha accompagnato una serata magica. Proviamo a trattenerla più a lungo sarà possibile. Alzi la mano chi pensava che questa stagione, ricca di colpi di scena, ci avrebbe regalato simili brividi. Sotto con la prossima. Tutti insieme. Ancora una volta. 



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