Detto tra noi

Chi li ama, li segua

domenica, 19 maggio 2019, 15:47

di fabrizio vincenti

Quanti avrebbero firmato (anche con il sangue) un 2-0 per i rossoneri nella gara di andata del primo turno play out contro il Cuneo? Crediamo parecchi, e noi siamo tra quelli. I piemontesi, bene non dimenticarlo, hanno dato vita a un campionato da alta classifica, hanno a disposizione una rosa vasta e ricca di forza e tecnica, sono un complesso che ha dato filo da torcere a tutti. A ridurli a uno spareggio play out è stata solo e soltanto la gestione societaria. Proprio come nel caso dei rossoneri, il Cuneo, inteso come staff, giocatori e tifosi, è vittima di quanto è successo. E ci fa francamente sorridere amaramente questo rigore postumo sbandierato dai vertici del calcio nazionale che ogni giorno riservano incredibili decisioni, basti pensare a quelle che stanno interessando la serie B.

Ci ha invece lasciato perplessi il post partita di Lucchese-Cuneo. Il clima che si respirava in sala stampa è stato quello adeguato a una sconfitta con contorno di recriminazioni. Un clima per niente euforico, per niente soddisfatto, o almeno così ci è parso. Chi ha ripetutamente messo in discussione le scelte del duo Favarin-Langella per quanto riguarda la sostituzione di Strechie, apparsa a molti inopportuna e che ovviamente andava chiarita. Chi ha rimarcato la modesta prestazione dei piemontesi. Chi ha ricordato con tono grave che la Lucchese dovrà fare a meno, al ritorno, di Gabbia, come se non si sapesse: il pessimismo cosmico fatto banalità. E chi ha ricordato l'assenza di Bernardini, quasi che la colpa fosse di questo ragazzo che ha dato l'anima ogni volta che è stato buttato in campo. Il clima, francamente, abbiamo fatto fatica a capirlo. Colpa nostra, sicuramente. 

Eppure la Lucchese ha vinto e con merito. Vero che poteva, gestendo diversamente la gara, fare più gol. Vero che Strechie stava giocando una gran partita e la sostituzione ha sbalestrato un po' tutti. Vero che fatichiamo a non vedere in campo, visti gli spazi che potevano crearsi, un tipo come De Feo. Vero tutto. Ma la Lucchese sta facendo qualcosa di straordinario così com'è, con gli errori, i limiti, le amnesie di ogni essere umano. E non vorremmo che lo straordinarietà di tutto questo, nella sua altrettanto straordinaria quotidianità, finisse per divenire merce ordinaria. Qui, al Porta Elisa e dintorni, non c'è nulla di normale, nulla di scontato, nulla di banale.

Come per niente scontato è il passaggio del turno. A Cuneo sarà un'altra battaglia, con mister Scazzola che ritroverà due pedine importanti. Ci sarà da lottare, da soffrire, da crederci. Come ci credono tanti tifosi che stanno iniziando a organizzarsi. Siamo certi che saranno in tanti a raggiungere il Piemonte per una gara che si giocherà nel giorno dei 114 anni di vita della Lucchese. Poche volte è successo in passato, un motivo in più per esserci. Per essere accanto a questo gruppo di ragazzi che stanno avvicinando piccoli tifosi (che bellezza!), che stanno raccogliendo l'ammirazione in ogni parte d'Italia, come testimoniano anche i tanti messaggi che ci giungono in redazione. Chi li ama, li segua. Ancora una volta. 



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