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Tarantino, l'amore e il rimpianto: "Volevo chiudere la carriera a Lucca, non mi è stato concesso"

domenica, 24 maggio 2015, 14:37

di diego checchi

Il rammarico è ancora presente nella mente e nel cuore di Nazzareno Tarantino. Quando lo abbiamo intervistato abbiamo capito, senza ombra di dubbio, che la ferita per la mancata conferma alla Lucchese dello scorso anno è ancora aperta. Lui avrebbe immaginato un finale diverso per la sua carriera ma, purtroppo, nel calcio non c’è niente di scontato e questo lo sa anche l’ex bomber rossonero che lo scorso campionato è stato autore di ben 14 reti che hanno contribuito in maniera determinante alla promozione della squadra di Pagliuca in Lega Pro.

Tarantino, riavvolgiamo il nastro, partiamo dalla sua mancata conferma lo scorso anno…

“Quando, due stagioni fa, firmai per la Lucchese mi fu promesso che anche l’anno successivo sarei rimasto in rossonero; il mio obiettivo era di chiudere la carriera a Lucca ed invece non è andata così e voglio dire anche un’altra cosa…”.

Prego, dica pure…

“Ci tengo a ribadire che non avevo neanche grandi pretese a sia a livello economico che a livello calcistico. Sono consapevole che non avrei potuto fare tutte le partite e sarei stato contento di stare in rosa e dare il mio contributo”.

Com’è andata la stagione appena conclusa?

“Non è stata brillantissima sia a livello di squadra che a livello personale; la stagione era cominciata con certi presupposti ma le cose non sono andate per il verso giusto, abbiamo anche cambiato allenatore”.

Nel suo futuro cosa c’è?

“Una cosa è certa, giocherò ancora 2 o 3 anni, sto bene e non ho intenzione di smettere anche se c’è qualcuno che lo vorrebbe. Non so se rimarrò a Gavorrano anche se spero di sì, comunque mi sono iscritto all’associazione calciatori per fare preparazione e prendere patentino allenatore proprio perché mi devo prepare per il futuro, poi se qualcuno mi chiama prima del 20 rimanderò al prossimo anno”.

Ha seguito la Lucchese quest’anno?

“All’inizio no perché la ferita era ancora aperta… poi, da quando è arrivato mister Galderisi, ho ricominciato a seguirla perché è un tecnico che stimo molto e cui mi sono incontrato diverse volte quando era a Foggia e a Benevento”.

Si aspettava che la Lucchese avrebbe avuto queste difficoltà a inizio campionato?

“Certo che sì perché un società non può pensare solo al minutaggio e se fai giocare solo ragazzi del 93, 94, e 95 non può che avere problemi; ho vissuto in prima persona la stessa situazione a Treviso e siamo retrocessi all’ultima giornata. Le categorie ci sono per un motivo e serve gente esperta sia in campo che negli spogliatoi. La Lucchese ha dovuto correre ai ripare integrando la squadra con gente di esperienza come Mingazzini, Di Masi, Pagano ed ha fatto una gran seconda parte di campionato, grazie anche all’exploit di Forte. Peccato perché elementi di quel calibro li avevano già in casa, gente come Angeli, Aliboni e il sottoscritto...”.

Quali sono state le emozioni più belle della sua ultima stagione alla Lucchese?

“È stata una bella emozione tornare alla Lucchese dopo 12 anni e esordire con una tripletta a Monitchiari e ovviamente anche la vittoria di Correggio è stata una grande emozione anche se a volte mi viene in mente quel rigore sbagliato… comunque cha abbiamo fatto qualcosa di incredibile per noi e per i tifosi”.

È esploso di nuovo il problema calcio-scommesse, come se lo spiega?

“È una situazione bruttissima, vergognosa. Non è possibile che ogni due o tre anni saltano furori queste cose. Purtroppo negli ultim anni al mondo del calcio si è avvicinata troppa gente che con il calcio non c’entra nulla. Speriamo che tutto si possa risolvere al più presto”.

 

 

 



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