Porta Elisa News

Fracassi a cuore aperto: "Anima e corpo per la Lucchese"

venerdì, 25 luglio 2014, 08:11

di diego checchi

Stefano Fracassi è sempre il solito, grande umiltà e passione per questi colori. È il confidente numero uno di Guido Pagliuca, è colui che cerca di catturare ogni segreto tecnico-tattico del mister per poi cercare a sua volta di trasmetterlo ai più giovani. Insomma, è una persona fondamentale all'interno della Lucchese, uno di quelli che cerca sempre di compattare il gruppo e di dare una pacca sulla spalla ai giocatori, il classico uomo di fiducia a tutto tondo.

Come sarà la stagione che sta per iniziare?

“Sono convinto che le stagioni siano sempre difficili, è da quando alleno che ho questa concezione. Poi sarà il tempo a dire come andrà a finire. Siamo in Lega Pro e ci sono squadre importanti che andranno affrontate con la giusta mentalità e nel migliore dei modi”.

È felice di essere rimasto alla Lucchese?

“Sicuramente sì, perchè proseguo il lavoro intrapreso lo scorso anno e aiuto Pagliuca in tutto e per tutto. Con il mister c'è un feeling particolare e anzi, cerco di imparare sempre di più. Ogni giorno c'è una cosa nuova da mettere a fuoco e il mio bagaglio tecnico non può che aumentare. Vorrei sottolineare che anche se la Lucchese è andata in Lega Pro sono rimasto sempre lo stesso e non rinnego mai il mondo da dove sono venuto e cioè il dilettantismo”.

Ci può raccontare in particolare il suo rapporto con Guido Pagliuca?

“Lo faccio molto volentieri. In campo sembra burbero, ma vorrei far capire a tutti che fuori è una persona molto sensibile che rispetta al massimo le persone con le quali lavora e anzi, ti dà molto anche dal punto di vista umano. È proprio per questo che in questa stagione dovrò dedicare molto più tempo alla Lucchese e quando avrò finito il mio lavoro al mattino, butterò anima e corpo per i colori rossoneri”.

A che cosa serve questo ritiro?

“Devo dire che in questa settimana le situazioni non sono state facili, fra la pioggia e il virus che hanno preso quasi tutti i giocatori, non abbiamo potuto lavorare al meglio. Ci è servito per compattarci e far capire ai ragazzi quali devono essere i gusti comportamenti”.

Lei, oltre che un allenatore, è anche un tifoso della Lucchese. Che cosa si sente di dire ai supporter?

“Adesso mi tolgo per un attimo le vesti di allenatore e faccio il tifoso: in questi due mesi, dopo la vittoria di Correggio, si è perso un po' di entusiasmo non essendo accaduto niente di particolare. È chiaro che i tifosi si aspettano almeno un paio di acquisti importanti per farli risalire il morale. Sono convinto che con l'arrivo di qualche giocatore, tutto cambierà. Da parte nostra possiamo prometter loro il massimo impegno e su quello non trasgrediremo niente”.

Che cosa vi aspettate dalla prima amichevole?

“Guardate, l'importante sarebbe avere già 15 persone in una condizione normale dopo che sono stati malati. Poi, dalla prossima settimana, e anche dalla prossima amichevole, inseriremo qualcosa in più a livello tattico e anche le sfide di Coppa dovranno servirci per amalgamarci di più e farci trovare pronti per l'inizio del campionato”.

Che cosa ricorda della sfida di Correggio?

“Non dimenticherò mai la compattezza del gruppo perchè anche chi era in panchina o in tribuna fremeva con i compagni affinchè potessero ottenere la vittoria. I cambi infatti si rivelarono decisivi. Vorrei che questa compattezza piano piano ci fosse anche in questo gruppo che sta nascendo, anche se non è mai facile trasmettere certe emozioni a chi non le ha provate”.




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