Settore giovanile

Mister Di Stefano: "Ho ritrovato l'entusiasmo di fare il primo allenatore"

mercoledì, 15 febbraio 2017, 18:04

di diego checchi

Oliviero Di Stefano tecnico della Berretti rossonera è uno di quei tecnici che predilige far parlare il campo rispetto ad essere protagonista nelle interviste o in qualche altra situazione pubblica, ma quando parla lo fa con concetti mai banali che gli vengono dal cuore e che ti fanno capire la dimensione dell'uomo prima che di quella dell'allenatore. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata sulla stagione della sua squadra ma anche sulle sue prospettive personali:"A me interessa soprattutto la crescita dei ragazzi a discapito dei risultati, ormai lo sapete come sono fatto. Se seguite la nostra squadra noterete che faccio ruotare tutti gli ragazzi che ho a disposizione per poterli valutare con attenzione ed anche per permettergli di dimostrare tutto il loro valore". 

Che tipo di valore da a questo campionato? 

"Ormai quello Berretti è un campionato che è condizionato principalmente dall'età e dai giocatori che scendono dalle prime squadre. Nel nostro girone ci sono quattro squadre superiori alle altre e sono Livorno, Tuttocuoio, Prato e Siena".

 Che cosa sta rappresentando per lei questa stagione? 

"Devo dire la verità. Ho ritrovato l'entusiasmo di fare l'allenatore in prima, cosa che in questi ultimi anni non mi era più capitata perché avevo avuto l'opportunità sempre di fare il vice allenatore. Devo dire che sono molto contento della scelta fatta in estate.".

Senza fare nomi, secondo lei ci sono giocatori nel suo gruppo che possono arrivare in prima squadra? 

"Quando i ragazzi arrivano in prima squadra vuol dire che hanno doti atletiche e tecniche superiori alla media. Abbiamo giocatori interessanti qualcuno sicuramente di prospettiva".

Un allenatore deve essere per lei anche psicologo ed educatore? 

"Sicuramente si, anche perché stiamo parlando sempre di ragazzi anche se io sono abituato ad essere molto diretto con loro ed a dirgli le cose in faccia per farli migliorare. È chiaro che in certi frangenti un allenatore deve essere un po anche padre e capire se hanno problemi anche fuori dal campo e cercare di risolverli. Ai ragazzi però chiedo rispetto dei compagni, dello staff, degli addetti ai lavori ma anche dei materiali. Non voglio assolutamente sentire imprecazioni e tengo molto all'andamento scolastico. Insomma l'educazione per me deve essere alla base di tutto". 

Il vostro staff tiene anche molto all'alimentazione dei ragazzi? 

"Si quest'anno ho la fortuna di poter lavorare con uno staff competente a partire dal preparatore atletico Nicola Cortopassi con il quale stiamo molto attenti anche al peso di ogni ragazzo, perché un giocatore per affrontare una partita deve essere preparato in maniera totale".



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