Detto tra noi

Tre domande alla società rossonera

sabato, 30 dicembre 2023, 15:19

di fabrizio vincenti

L'amministratore unico della Lucchese, Ray Lo Faso, con la sua solita gentilezza e le sue buone maniere, ha fatto gli auguri a tutti. Ai tifosi. Ai giornalisti. Ai tecnici. E ovviamente ai giocatori. E poi si è prontamente smaterializzato. Idem il direttore generale Giuseppe Mangiarano, che ha augurato buone feste ed è tornato nel retrobottega, così come ha fatto sinora, visto che il suo lavoro non ha mai, o quasi mai, previsto un contatto con la stampa. Quanto al presidente Bulgarella, dopo le due uscite, di febbraio e poi a maggio, con la chiusura delle trattative, non si è esposto. Per carità, tutti dicono e ripetono che sono a disposizione per domande. Ma per quello che ci riguarda, non è il problema di una intervista, o magari di uno scoop o presunto tale, materia che ci lascia del tutto indifferenti. Il problema è un contatto sistematico con il mondo delle informazione e di conseguenza con l'opinione pubblica e l'intera comunità dei tifosi. Soprattutto ora che i problemi ci sono. O almeno da più parti si sostiene ci siano. 

La precisazione dei giorni scorsi sulle problematiche del settore giovanile e solo in piccola parte per lo stadio è stato a nostro avviso un segnale importante, anche per evitare ulteriori danni di immagine alla Lucchese, danni peraltro che negli ultimi 15 anni sono stati raramente evitati. Ma è una nota stampa che non tratta alcune questioni centrali. Proviamo a riassumerle, o per meglio dire a sintetizzare le tre che riteniamo ineludibili.

Uno. Da mesi, almeno dall'estate scorsa, si inseguono le voci di ritardi nei pagamenti dei fornitori, dei collaboratori, del settore giovanile, più o meno di chiunque entri in contatto con il mondo rossonero. A ottobre, proprio questa testata, chiese chiarimenti a Lo Faso, che in onestà sottolineò che c'erano alcune posizioni da definire. Riportiamo per intero le sue parole: "Mancati pagamenti a fornitori locali? Abbiamo ereditato due milioni di debiti, chiaro che non siamo stati in grado di spazzare vie tutte le posizioni debitorie, siamo andati per priorità, iniziando dai calciatori per 7-800mila euro, in seconda battuta i debiti erariali che ammontano a circa un milione, ogni mese paghiamo a 70-100mila euro. Con i fornitori abbiamo cercato di trovare soluzioni con i vecchi, attraverso stralci visto che erano posizioni debitorie che non conoscevamo nel dettaglio, in altri casi abbiamo provato a continuare il rapporto, ma le poche posizioni debitorie con fornitori della Lucchese, altra cosa sono le altre società che erano collegate alla Lucchese e su questo si genera un po' di confusione, sono nelle mani dell'avvocato Poli e verranno sistemate. I tempi saranno un po' più lunghi, dobbiamo capire, comprendere, ma le posizioni sono ormai poche e abbiamo messo a disposizione della prima squadra e del settore giovanile un nostro albergo a Viareggio e siamo autosufficienti". Sono passati quasi tre mesi da allora: le voci continuano a circolare, anzi hanno preso campo e come sempre avviene si sono mischiate alle fantasie. E' possibile capire cosa sta succedendo?

Due. Capitolo stadio. La nuova società, lo ha ripetuto anche nel comunicato dei giorni scorsi, si è trovata di fronte il progetto di ristrutturazione che, come detto più volte, non pareva consono in termini prima di tutto di spesa. Poi, sempre da ottobre in poi, le posizioni con Aurora Immobiliare (con il Comune che in questo momento non può far nulla se non attendere che i due soggetti si chiariscano e presentino una proposta, ricordiamo che il documento depositato  a maggio scorso in Comune è stato disconosciuto dalla Lucchese come lo stesso Mangiarano ebbe a dichiarare in una commissione comunale, al netto di patetiche polemiche) sembrano essersi riavvicinate. Ma, per ora, nessuno, salvo una nota del Comune che è parsa far trapelare ottimismo, ha più preso posizione. E' possibile sapere se il progetto troverà un seguito o se si deve temere il peggio e servirà un piano B?

Tre. La squadra termina il suo girone di andata sul limitare della zona play off. Dopo una partenza a razzo, la formazione di mister Gorgone, che gli ha dato comunque un'anima, si è via via persa per strada, complici anche alcuni infortuni che hanno dimostrato senza tema di smentita la pochezza qualitativa (o la difficoltà di adattamento se volete fare i politicamente corretti) di molti dei possibili ricambi. Era un prezzo da pagare, probabilmente. Ma ora servono rinforzi, parecchi e di qualità, perché la classifica è corta. Finire nelle zone pericolose è un attimo, per quanto un ottavo-nono posto non crediamo sia quello che lo stesso presidente Bulgarella si immaginasse a inizio stagione. E' possibile sapere, non tanto i nomi dei potenziali giocatori d'interesse, ma la strategia e l'intenzione di investire o meno a gennaio?



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