Mondo Pantera

Gucher: "Una storia che dura da più di un secolo e che non potrà mai finire finché ci saranno i tifosi"

martedì, 27 maggio 2025, 12:36

 In casa Lucchese sono giorni caldi. I tifosi stanno attendendo con grande trepidazione novità sul futuro della Pantera. È stata una stagione al limite del surreale, dove spesso si è parlato di più delle vicende extra campo che delle prestazioni della Pantera. Nonostante tutto, i rossoneri sono riusciti a portare a termine un vero e proprio miracolo sportivo. Una salvezza ottenuta anche grazie alla presenza all'interno dello spogliatoio di figure di personalità e esperienza, come Robert Gucher. 

Un leader silenzioso. In questa stagione Gucher è stato il punto di riferimento sia dentro che fuori dal campo. Mai una parola fuori posto, sempre a difesa dei suoi compagni di squadra anche nei momenti più complessi. Sebbene sia stato un simbolo e capitano del Pisa per diverse stagioni, il classe 1991 è riuscito ad instaurare un legame forte anche con i colori rossoneri. Due giorni fa infatti, in occasione dei 120 anni della Lucchese, Gucher ha pubblicato un post sul proprio profilo Instagram, con una dedica speciale: "Una storia che dura da più di un secolo e che non potrà mai finire finché ci saranno i tifosi". Parole toccanti. 

Riavvolgiamo un attimo il nastro e ripercorriamo il suo percorso a Lucca. L'austriaco è arrivato nel 2023, grazie ad un'intuizione avuta dall'allora direttore sportivo Alessandro Frara, suo ex compagno di squadra ai tempi del Frosinone. Un profilo dalla caratura indiscutibile, tenendo conto delle tante presenze collezionate tra Serie A e B. Il classe 1991 diventa sin da subito un elemento imprescindibile per Gorgone, collezionando 4 reti in 39 apparizioni tra campionato e Coppa Italia, saltando in tutto l'anno solo 5 partite.  

La stagione 2024-25 non si apre nel migliore dei modi per Gucher, a causa di un rapporto deficitario con i vertici societari. La sua assenza si fa sentire, con la Pantera che a novembre è piena zona retrocessione. Anche grazie al suo rientro, sul finire del girone d'andata, la Lucchese riesce gradualmente a risalire la classifica fino ai playout, beneficiando della sua esperienza e recuperando anche la consapevolezza nei propri mezzi. 

Da un punto di vista tattico, si è rivelata azzeccata l'intuizione di arretrarlo dal ruolo di centrocampista a quello di braccetto destro della difesa a 3, dando sia solidità al pacchetto arretrato che maggiore qualità all'impostazione dal dietro. Con grande probabilità, la sua miglior partita è stata quella disputata lo scorso 30 marzo contro la Ternana dove, insieme ai suoi compagni di reparto, è riuscito a fermare uno degli attacchi più incisivi di tutta la Serie C. Professionista e leader. Questi forse gli aggettivi più appropriati per descrivere uno dei simboli del miracolo 



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