Detto tra noi

Chi fa cosa

domenica, 31 marzo 2024, 16:23

di fabrizio vincenti

Chi ci segue con costanza sa benissimo che non ci siamo mai scagliati contro chi è stato sconfitto o chi è in qualche modo uscito di scena. Non lo abbiamo fatto nemmeno una volta terminate gestioni semplicemente vergognose del più o meno recente passato, non abbiamo alcuna intenzione di farlo adesso che il direttore generale si è dimesso (o qualcuno sostiene indotto alle dimissioni) e il direttore sportivo rossonero rimosso. Il nostro ragionamento non ha nulla collegabile a quello che è ormai alle spalle, quanto al presente e, soprattutto, al futuro. Sono passati quasi venti giorni dal momento in cui due delle figure apicali della Lucchese hanno fatto le valigie.

Ci attendevamo che qualcosa succedesse, come peraltro molti di voi, a maggior ragione dopo i tuoni e fulmini scagliati dal presidente Bulgarella per il tramite di una intervista. Ma abbiamo sempre pensato che la scelta di decapitare i vertici aziendali, oltre che a nascere dal tentativo di migliorare una situazione evidentemente non soddisfacente della stagione, venisse accompagnata da nuovi ingressi. 

A distanza, come dicevamo, di quasi venti giorni, tutto tace. Con uno scarno comunicato, uno dei pochi ufficiali di questa società che sul piano della comunicazione ha amplissimi margini di miglioramento, è stato riferito a caldo che "fino a diverse disposizioni, tutte le deleghe operative e le decisioni strategiche e progettuali per il migliore sviluppo dell’area sportiva e del Club rossonero in generale, saranno poste in carico all’Amministratore Delegato Ray Lo Faso, che opererà in sinergia con il Presidente Bulgarella". Dunque nelle mani di una persona che, per i pressanti impegni di lavoro che deve svolgere nel gruppo da cui dipende, riesce, quando va bene, a venire due (tre?) giorni la settimana. Senza naturalmente considerare che Ray Lo Faso non ha alcuna competenza come direttore sportivo, ruolo per il quale non è certo stato inserito nella Lucchese. Il vuoto nell'organigramma ci pare evidente. 

Ci chiediamo se questa situazione – che banalmente è apparsa sotto gli occhi di tutti anche in occasione delle esequie di un carissimo tifoso rossonero, quando alla cerimonia sono intervenuti due esponenti del settore tecnico, lucchesi di adozione e che siamo sicuri sarebbe intervenuti anche a titolo personale – debba andare avanti sino a fine stagione. Oppure se, almeno sotto traccia, si sta muovendo qualcosa. Francamente la vicenda ci lascia sorpresi: siamo abituati a veder individuare le alternative in uno stretto lasso di tempo, talvolta addirittura in anticipo rispetto ai provvedimenti che si intendono prendere e che rischiano altrimenti di essere solo frutto di scelte emotive. Banalmente: i tanto ricordati rinnovi (Mangiarano dichiarò sorprendentemente di essere ottimista) chi li sta seguendo? Chi sta impostando la prossima stagione? Chi sta gettando le basi per dare vita a un modello societario (anche diverso se del caso rispetto a quanto fatto sinora) che dovrà, tra l'altro, intervenire pesantemente (e con risorse) anche sul settore giovanile? Chi sta lavorando alla inflazionata, vituperata, strabusata programmazione? O si lavora a vista? Chi fa cosa?

 



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