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De Nicola: "Lucca è una piazza che si merita la B"

mercoledì, 16 novembre 2016, 12:23

di diego checchi

Storie che si ripropongono come tante volte accadde nel calcio ed ex che giocano contro una squadra per la quale hanno lavorato. Questo è il caso di Nello De Nicola, attuale direttore tecnico della Racing Roma che domenica prossima si troverà di fronte. Emozioni, ricordi, e tanta voglia di divertirsi ancora nel mondo del calcio. Sono questi i tre passaggi fondamentali sui quali si basa l'intervista a De Nicola.


"A Lucca sono stato benissimo quando c'era il Presidente Grassi e ricordo che in quell'annata con Viscidi in panchina, riuscimmo a fare delle ottime cose arrivando ai play-off. La mia speranza è che la Lucchese prima o poi riesca ad andare in Serie B perché Lucca è una piazza che se lo merita".


Parliamo della Racing Roma. Che obiettivi avete?
"Il nostro obiettivo è quello della salvezza. Tenete conto che è una squadra molto giovane con solo 4 over in campo, almeno per il momento. Se riusciremo a salvarci direttamente, sarà una grande cosa, altrimenti combatteremo sino alla fine attraverso i play-out. Come società abbiamo deciso di puntare su giovani provenienti o dal settore giovanile della Lazio e Roma, oppure dalla Primavera del Latina, visto che fino allo scorso anno ero il responsabile del settore giovanile della squadra pontina".


Avete scelto un tecnico giovane ed emergente come Giuliano Giannichedda.
"Non ho avuto difficoltà a puntare su di lui. Fra il sottoscritto e Giuliano c'è una conoscenza che dura da tantissimi anni. Pensate che fu un mio giocatore agli inizi della sua carriera a Sora in Serie C. Poi è stato un giocatore della Juventus quando ero responsabile del settore giovanile ed ora l'ho ritrovato come allenatore. È un ragazzo molto preparato che prima di questa esperienza ha fatto parte dello staff tecnico delle nazionali giovanili italiane e prima aveva allenato la rappresentativa del Lazio. Ormai sapete qual è la mia filosofia, sia come tecnici che come giocatori, mi piace puntare sui giovani. A Lucca lanciammo due giocatori come Masini e Masiello".


Che partita sarà quella di domenica?
"Senz'altro una partita particolare perché l'esperienza di Lucca non la dimenticherò mai. Sono molto curioso di vedere dal vivo la Lucchese".


Dei tre gironi, quello A come lo considera?
"Senza dubbio il più difficile. Ho avuto modo nel corso della mia esperienza professionale di cimentarmi in tutti e tre i gironi e il girone A è quello con più qualità dove ci sono giocatori molto importanti. Il Girone C invece è quello di più basso livello".


Secondo lei come andrebbero cambiate le regole del calcio in Lega Pro?
"Il calcio è sempre stato lo stesso, le squadre giocano 11 contro 11. È chiaro che nel calcio è aumentata la velocità di esecuzione e la fisicità rispetto ad una volta. Per quanto riguarda gli aspetti regolamentari credo che con l'elezione del Presidente Gravina si arrivi sempre più a fare importanza al calcio di Lega Pro dove ci sono città di tutto rispetto come Alessandria, Cremonese, Lucchese, Parma, Venezia, Foggia, ecc, ecc. La Lega di Serie A e quella di Serie B devono capire che la Lega Pro è una parte molto importante del nostro calcio perché è una scuola sia per i giovani calciatori ma anche per i giovani arbitri".



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