Galleria Rossonera

Angeli e l'impresa di Correggio: "Continuo a emozionarmi per quella giornata epica"

giovedì, 4 maggio 2017, 19:33

di diego checchi

Il cuore di Simone Angeli batte sempre rossonero e a tre anni esatti dalla mitica sfida di Correggio che portò la Lucchese in Lega Pro, riviviamo con lui quei momenti indimenticabili e parliamo anche della Lucchese di adesso: "Oggi è un giorno particolare, lo si può notare anche dai video e dalle foto che in queste ore i tifosi stanno mettendo sui social. Sto rivedendo tutto con grande emozione ed entusiasmo. Quella fu una giornata epica ed è stata senza ombra di dubbio la mia più grande soddisfazione da calciatore, perché vincere un campionato non è mai facile in qualsiasi categoria e poi farlo nella mia città è stata una doppia soddisfazione. Quando arrivai in Eccellenza mi promisi di aiutare insieme ai miei compagni di riportare la Lucchese dove meritava e cioè fra i professionisti e ci sono riuscito". 

Quando ha creduto di poter vincere quella partita?

 "Guardate, all'inizio ricorderete che non si era messa tanto bene, il rigore sbagliato da Tarantino, l'autorete di Marcos Espeche ed anche il fatto che giocavamo contro un avversaria fortissima come lo era la Correggese all'epoca, aveva fatto sì che tutto fosse in salita. Ma dopo il gol del pareggio negli ultimi cinque minuti ciò di nuovo creduto ed alla fine siamo riusciti a vincere. Devo dirvi la verità, io credevo di poter vincere già nel corso della settimana per come eravamo carichi e per come avevamo preparato la partita". 

Quanti sono i meriti vostri e quali quelli di un mister preparato come Pagliuca? 

"Io l'ho sempre detto in quella stagione Guido Pagliuca è stato il nostro valore aggiunto, sia per come ci preparava in campo, sia per come ci caricava a livello mentale. Lui era un maestro nel preparare le partite e nello studiare gli avversari. Per quanto riguarda il nostro gruppo devo dire che quello era un gruppo di uomini veri che voleva raggiungere l'obbiettivo con sudore e passione e non si è tirato mai indietro anche nei momenti di difficoltà. Eravamo diventati veramente una cosa unica. Voglio spendere una parola anche per il pubblico Lucchese che in quell'anno ci sostenne incessantemente e capi anche le nostre difficoltà, non mettendo mai in discussione il nostro lavoro".

 Ci può raccontare un aneddoto di quella partita? 

"Ce ne sono diversi. Me ne ricordo due in particolare. Il primo riguarda un fatto che accadde proprio a me. L'attuale amministratore unico della Lucchese Carlo Bini mi dono' una bandiera e mi disse che mi avrebbe portato fortuna. Quel cimelio era una bandiera che lui aveva sventolato nelle partite rossonere ai tempi della Serie B. Decisi di metterla attaccata alla finestra della camera dell'albergo a Correggio che condividevo con Chianese. Questo portò sicuramente bene. Il secondo episodio è quello che quando finimmo di pranzare prima della partita, salii in camera e decisi di affacciarmi alla finestra e vidi una marea di tifosi rossoneri che erano venuti ad incoraggiarci sotto il nostro albergo. Un emozione indescrivibile che non ha eguali". 

Parlando della Lucchese di adesso, pensa che possa farcela a raggiungere i play-off? 

"Ero anche sabato allo stadio contro la Carrarese e da tifoso lo spero. Credo che dopo una stagione tribolata come questa, dove c'è stato il cambio di società e poi il cambio di allenatore, sarebbe il giusto coronamento dei tanti sacrifici fatti. Credo che anche mister Lopez abbia dato tranquillità alla squadra e si vede che senza dubbio a livello fisico tutti stanno bene". 

Ritornando a parlare di lei, vuole continuare ancora a giocare a calcio? 

"Certamente sì. Fino a dicembre ero al GhiviBorgo in Serie D. Adesso sono in Eccellenza al Ponte Buggianese dove dobbiamo giocarci i playout per restare in categoria. Per quanto mi riguarda sto ancora bene e finché c'è la farò continuerò a giocare perché non voglio avere il rimpianto di aver smesso quando potevo dare ancora qualcosa a questo mondo". 

Che cosa vede nel suo futuro? Pensa di rientrare domani in rossonero?

 "Magari, sarebbe bello anche con altri ruoli. Varie vicissitudini ci hanno per il momento allontanato ma io sono e sarò sempre tifoso". 

Quando il più tardi possibile smetterà di giocare, che cosa farà?

 "Vorrei rimanere nel mondo del calcio magari facendo l'allenatore, però partendo dal basso e facendo un passo alla volta senza bruciare le tappe".



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