Galleria Rossonera

Paluzzi: "L'ultima volta che espugnammo l'Arena Garibaldi..."

venerdì, 23 febbraio 2018, 16:24

di diego checchi

A colloquio con Massimiliano Paluzzi che è stato l’ultimo dirigente della Lucchese presente nel 2004/2005 quando i rossoneri vinsero per 2 a 1 con doppietta di Giorgio Noviello. L’ex consigliere di Amministrazione rossonero dal 2004 al 2006 nelle gestioni Aldo Grassi e Faouzi, racconta quella giornata, ma tocca anche diverse problematiche che affliggono il calcio e lo sport lucchese.

Che cosa si ricorda di quella giornata?

“La Lucchese giocava in un giorno infrasettimanale ed ero l’unico dirigente rossonero ad assistere alla partita. A quell’epoca ero consigliere della Lucchese guidata il cui proprietario era Aldo Grassi e fui voluto nel Consiglio di Amministrazione della Lucchese dall’allora sindaco Pietro Fazzi. In un certo qual modo rappresentavo anche il Comune di Lucca e per me è stato un onore stare accanto all’allora sindaco di Pisa Fontanelli e a tutti gli altri dirigenti neroazzurri. Poi c’era l’aspetto sportivo: noi lottavamo per la salvezza e dovevamo per forza fare risultato, ma nessuno si aspettava che i due gol venissero dal giovane attaccante Giorgio Noviello. Questa è stata un’emozione strepitosa. Ricordo che a fine gara andai negli spogliatoi a salutare e ringraziare i ragazzi. Quello è stato il mio più bel momento da dirigente della Lucchese ma anche da tifoso”.

Che società era quella di Aldo Grassi?

“Una società nella quale certi valori erano presenti come l’attaccamento alla maglia e la voglia di socializzare con la città, anche se a quell’epoca il Presidente veniva considerato un “freddo”, non era assolutamente così”.

Adesso segue la Lucchese?

“Sì, ma da semplice tifoso. Fino a qualche tempo fa conducevo una trasmissione televisiva su DìLucca, poi sono state intraprese strade diverse ma sono sempre attento ai colori rossoneri e vedo che il momento non è dei più facili. Ho letto che Arnaldo Moriconi ha acquisito tutte le quote della Lucchese e non so cosa significhi, ma due sono le strade: o tutto ciò prelude ad una vendita, o ci sarà il definitivo cambio di passo. Spero che la strada con l’Amministrazione Comunale possa portare a dei frutti importanti anche se non sono così ottimista. Credo che in campagna elettorale non sia stato dato tanto risalto allo sport lucchese e invece nella nostra città mancano strutture adeguate e tante altre cose. La mia idea è che la Lucchese, così come l’Acf Lucchese, non vengano supportate ma sopportate. Mi auguro ci sia un vero e proprio cambio di stile e che l’Amministrazione Comunale faccia da gancio verso gli imprenditori lucchesi. Un po’ come successe all’epoca di Maestrelli e Grassi quando vennero a Lucca, presero la Lucchese e poi poterono sviluppare le loro attività. Lo sapete da dove nascono i problemi della Lucchese?”

Da dove?

“Dalla stagione 2004/2005 quando ero un fautore della costruzione di un nuovo stadio a Lucca ma in tutti questi anni la politica è stata miope sotto questo aspetto. Ricordo che all’epoca eravamo terzi in Italia con il nostro progetto e c’era anche l’appoggio dell’allora Presidente della Lega di Serie C Mario Macalli. Pensate quanti ricavi e quanti introiti avrebbe potuto dare alla Lucchese la costruzione di un nuovo stadio. Adesso ci sarebbero potute essere una gestione ad autofinanziamento e degli esercizi commerciali e degli indotti pazzeschi”.

Che cosa pensa del momento calcistico della Lucchese?

“Onestamente, con il Cuneo l’ho vista male. Mi sembra che gli acquisti di gennaio non si siano ancora integrati al meglio e soprattutto non siano arrivati giocatori che possano far fare il salto di qualità alla Lucchese. Ma attenzione: Lopez e Obbedio sono delle garanzie, ma se la Lucchese ha fatto un mercato del genere dipende soltanto dal budget che ha potuto mettere sul piatto delle trattative”.

La Lucchese si salverà tranquillamente?

“Me lo auguro vivamente e credo che questo non sia il problema. Anzi, spero che domenica prossima qualche altro dirigente possa battere il mio record con una vittoria all’Arena Anconetani. Le mie preoccupazioni riguardano il futuro”.



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