Porta Elisa News
mercoledì, 22 ottobre 2014, 11:05
di fabrizio vincenti
Bentornato, Giovanni Galli. Completo grigio, un minimo di emozione, anche per lui, con un passato a dir poco glorioso sulle spalle, compreso un campionato del mondo vinto con un mito come Enzo Bearzot nel 1982: Giovanni Galli si presenta così in sala stampa del Porta Elisa. Per lui è una sorta di terza vita nella Lucchese. Dopo aver concluso la sua carriera da portiere proprio difendendo la porta dei rossoneri con Maciste Bolchi in panchina e una fugace presenza nel cda in epoca Giuliani e Valentini per abbandonare praticamente un minuto dopo o quasi, ecco l'incarico da direttore generale dell'area tecnica in epoca Bacci. E' emozionato e soddisfatto. Dopo tanta tv come apprezzato opinionista, ecco di nuovo l'occasione giusta per tornare nel calcio giocato. A tempo pieno, finalmente.
"Devo dire grazie al presidente che mi ha dato questa opportunità - spiega Galli - ma di parole ne ho dette anche troppe da opinionista, in questo ruolo in cui mi calo, invece, necesita di poche parole. Questo è il mio mondo, questa è casa mia: è una cosa molto importante, ho ricevuto tanti messaggi che mi hanno fatto piacere. Lucca credo sia una piazza e una società che meritano molto. Dobbiamo fare capire che siamo nel mondo dei professionisti, e cambia decisamente il mondo. Ho già parlato con i ragazzi ai quali si può rimproverare tutto meno l'impegno. Ed è una base importante da cui ripartire, ho parlato anche con l'allenatore e sarà mia compito stargli vicino e essere per lui e per tutti un punto di riferimento: devono sapere che in sede c'è una persona che è lì che ascolta. L'allenatore ha dimostrato di avere numeri, magari in mezzo a un po' troppa esuberanza, ma merita di essere aiutato. Gli impegni televisivi mi porteranno via solo un giorno la settimana e fino a dicembre: per il resto sarò sempre al fianco di questi ragazzi".
"Il mio compito è prma di tutto ridare certezze a questo gruppo, poi quello che sarà il futuro - aggiunge - ci penseremo più avanti. Ora devo fotografare la situazione, dalla prima squadra al settore giovanile, dove intendiamo trovare ragazzi sul territorio per ridare spirito di appartenenza: vorremmo che dal nostro settore escano ragazzi che sanno che rappresentano una città e magari vadano a letto con quella maglia. Cercate di farmi fare meno interviste possiili, perché c'è da lavorare tanto. La Lucchese di oggi? Sono un gruppo giovane, che è alla prima esperienza nel calcio professionistico, solo pochi hanno fatto la categoria e questo è un aspetto che si finisce per pagare. Anche nelle ultime partite è uscita a testa alta, ma è vero che quando perdi quattro partite si perde l'autostima. dobbiamo ridare delle certezze a questo gruppo. Era logico pagare dazio per l'ìaccesso in una categoria superiore: in serie D puoi sbagliare e porre rimedio in C no. Il mercato? Ho parlato con Russo, abbiamo iniziato una prima chiacchierata: mi sono preso due settimane di tempo per fare una fotografia: i ragazzi stiano sereni, se li ha scelti un professionista come Bruno vuol dire che hanno delle caratteristiche e delle qualità che dobbiamo essere bravi a tirarle fuori. Gli svincolati? Tutto va rappportato alla loro professionalità".
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