Detto tra noi

Una squadra per una salvezza tranquilla: così parlò mister Sottili

martedì, 27 settembre 2016, 15:01

di fabrizio vincenti

"Ha sicuramente organizzazione, qualità e cuore per arrivare ad una salvezza senza problemi. Se poi si pensasse a qualcosa di più, dovete chiedere al vostro presidente e allenatore": così parlò Stefano Sottili, allenatore dell'Arezzo, a fine conferenza stampa, alla domanda di un collega su quello che fosse il reale valore della Lucchese.

Un'affermazione, quella del bravo tecnico amaranto, da tenere buona, primo fra tutti perché fatta in totale sincerità: avrebbe potuto tranquillamente lanciarsi, come molti suoi colleghi, in ruffianesche iperboli, ha preferito tracciare un quadro realistico del valore dei rossoneri, aggiungendo che li vede impauriti e non tranquiili, come tutti coloro del resto che raccolgono meno di quanto seminano. 

Troppo drastico il giudizio dell'allenatore degli amaranto? Non crediamo. La Lucchese è, a nostro avviso, più compatta dello scorso anno, più esperta, ma lo scalino con le prime della classe è evidente. E può essere compensato solo da un grande ardore. La tecnica, però, è altra cosa. Un dato per riflettere: l'Arezzo, solo per parlare dell'attacco, ha potuto schierare Erpen, oggetto del desiderio estivo rossonero,  non corrisposto per scontate esigenze di budget, Moscatelli, Polidori e Arcidiacono, che ha mandato al manicomio mezzo Porta Elisa. Inutile fare paragoni. Sarebbero a discapito della Lucchese. Inevitabilmente. La realtà dice, tanto per cambiare, che per fare squadre di primissimo ordine si deve mettere mano, sul serio, al portafoglio. 

Per i sogni, bene ripassare. Quello che può e deve fare la Lucchese è provare a centrare uno dei primi dieci posti, dunque una salvezza tranquilla, che garantiscono almeno una comparsata ai play off. Un obiettivo alla portata. Dovesse arrivare di più, sarebbe ottimo, dati i presupposti di partenza. Piaccia o non piaccia, è così. Ma le prime sei gare, un terzo del girone di andata, stanno dicendo che siamo però ben lontani dal tenere un ritmo del genere. Anche perché è mancato un pizzico di buona sorte, ma non solo. Inutile piangersi addosso sugli arbitraggi chiaramenti scadenti, peraltro a Livorno ricordiamo una mano galeotta in area rossonera nella ripresa che avrebbe chiuso il match: si deve avere l'onestà di dire che nella seconda frazione l'Arezzo ha schiacciato del tutto i rossoneri. E' stata una sofferenza e il pari, a un certo punto, è andato anche bene. Non ricordiamo un'importante azione rossonera in contropiede nei secondi 45'. Tanta sofferenza e paura per quanto la voglia non sia mai venuta meno.

Alla classifica della Lucchese, come ha detto capitan Nolé, mancano alcuni punti. Vero. Ma anche questo non può essere un alibi. I rossoneri non stanno rendendo a sufficienza e  sono attesi da due partite decisive, inutile nasconderselo: contro Pontedera e Lupa Roma sono chiamati a portare a casa risultati positivi. I bonus sono finiti, anche se qualcuno fa finta di non notare che i pareggi con Piacenza e Olbia, accolti con scetticismo, sono giunti con formazioni che poi hanno battuto corazzate del calibro della Cremonese e del Livorno. 

Serve una vittoria per il morale, per la classifica, per dare il giusto compenso al lavoro dei giocatori e dello staff, per i tifosi, splendidi per attaccamento come da tempo non lo erano, basti pensare al numero di abbonati, per tacitare chi vorrebbe cambi, per certi aspetti inconsulti, solo dopo pochissime domeniche. A Lucca pare impossibile trovare pace e continuità e la possibilità di dare credito a un progetto, qualunque esso sia. Una spiegazione ci deve essere. Fateci un pensiero.



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