Detto tra noi
mercoledì, 28 agosto 2019, 18:26
di fabrizio vincenti
Le ultime tragicomiche vicende del Comune di Lucca sul Porta Elisa, con il rientro dalle ferie di assessori e dirigenti, lasciano un vago senso di mortificazione. Mortificazione per come si è ridotta la macchina pubblica, che solo poche settimane fa, prima delle meritate ferie, aveva assicurato che lo stadio sarebbe stato disponibile per le prime settimane di settembre sia pure a capienza ridotta. Si chiama incompentenza ma di questa nessuno ne risponderà, a partire dall'assessore allo Sport.
Mortificazione per quanto fatto, ultimo caso la delibera di assegnazione di una perizia a uno studio per verificare come effettuare i lavori all'impianto di illuminazione adeguati alla serie C. Avete letto bene: serie C. Praticamente in ritardo di mesi e mesi su quanto richiesto dalla Lega Pro. Nel frattempo, mentre sull'albo pretorio non era ancora pubblicata la determina, se non andiamo errati da 25mila euro circa, la Lucchese ha fatto in tempo a fallire, risorgere sotto altre vesti e naturalmente perdere la categoria professionistica. Ma i tempi di questi fantastici amministratori sono questi: e così la determina è comparsa dopo tutti questi terremoti. Ovviamente ormai totalmente inutile.
Mortificazione anche per l'intelligenza di tutti noi: ogni giorno, senza mai dire sino in fondo la verità, da Palazzo Orsetti trapelano notizie sempre più allarmanti sullo stato del Porta Elisa, un quadro a tinte sempre più fosche, quasi un teatro di guerra dove anche solo mettervi piede sembra essere un pericolo mortale. Antisismica inesistente – di grazia ci spiegate comprese le stanze dove ponete le vostre nobili terga in Comune se rispettano questi parametri? – staticità degna di un quartiere irpino negli anni '80 e via dicendo. E allora, solo ora, ci rendiamo conto del grave pericolo che abbiamo, che hanno corso i 3000 che si presentarono il primo giugno al Porta Elisa per sostenere la Lucchese nella gara di andata con il Bisceglie? La relazione era già nota in Comune, i problemi in alcuni casi erano conosiuti da mesi ma sottaciuti e ovviamente guardandosi bene dal ricercare una soluzione. Lo stadio fu comunque aperto pur alle prese con problemi di tale drammatica rilevanza?
Ora, però, non è più buono nemmeno per organizzare una festa di compleanno di una scuola elementare. Dalle parole dell'assessore allo Sport abbiamo infine capito una cosa: la tribuna coperta non riaprirà più, se non quando, forse mai, forse tra anni, lo stadio sarà pesantemente ristrutturato. Siamo all'accanimento burocratico con evidenti conseguenze anche sul piano prettamente sportivo e degli sviluppi societari, mentre tutto intorno la città cade a pezzi. E' semplicemente una vergogna di cui l'amministrazione Tambellini, insieme a altre, si dovrà fare carico. Auguriamoci non si debba aggiungere anche l'iter per assegnare lo stadio da ristrutturare e finalmente messo a reddito da chi si renderà disponibile a farlo. Hanno dormito per anni, ora bene si sveglino. E alla svelta.
martedì, 10 giugno 2025, 15:47
La delusione, la rabbia, il senso di frustrazione che ha pervaso un po' tutti, noi compresi, per l'epilogo ancora una volta disastroso da un punto di vista societario della Lucchese, non può non portare a una riflessione approfondita.
mercoledì, 28 maggio 2025, 18:31
Non siamo inguaribili ottimisti, anzi, ma il triste epilogo, l'ennesimo, del calcio rossonero ci ha comunque dato un misero conforto. La quasi matematica certezza che con il gruppo Affida non saremmo andati da nessuna parte. Se qualcuno aveva dubbi, crediamo se li possa essere tolti leggendo un comunicato stampa del...
domenica, 18 maggio 2025, 19:23
L'atmosfera che non si respirava da anni in città. Il maxischermo mai collocato in precedenza da una amministrazione comunale. La paura che si respirava dopo la sconfitta di Sestri. Le code al botteghino. La commozione di mister Gorgone prima dell'ultima rifinitura, dopo il confronto con la squadra.
lunedì, 28 aprile 2025, 07:51
La storia della Lucchese è fatto soprattutto di delusione, dolori, mancate promesse, rimpianti. Inutile negarlo. Se si eccettuano due periodi d'oro (prima e post Seconda guerra e l'era Maestrelli) questa piazza è andata incontro a rovesci e tanta mediocrità.