Detto tra noi


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Lucchese sedotta e abbandonata

giovedì, 16 gennaio 2025, 08:51

di fabrizio vincenti

L'epilogo dell'era (macché era, chiamiamola per quello che è stata: una triste parentesi) Bulgarella ha sorpreso un po' tutti, compresi noi. Francamente, pur avendo dubbi, troppo spesso confermatisi giustificati, sulle intenzioni e sui risultati raggiunti da questa gestione, non credevamo di assistere a quanto è andato in scena in queste ultime settimane. Sulla solidità del Gruppo Bulgarella crediamo non ci sia nulla da discutere, e per questo motivo abbiamo sempre pensato che la strategia per uscire dalla società rossonera avrebbe avuto dei paletti ben precisi. Alla resa dei conti, così non  è stato. Le trattative condotte trolley alla mano  – di cui ora perderemo definitivamente le tracce – dall'amministratore part time Salvatore (detto Ray) Lo Faso sono andate oltre l'immaginabile, arrivando a non mettere a conoscenza del Comune i nomi dei reali acquirenti nemmeno a cose fatte. Un comportamento gravissimo verso la città, i suoi rappresentanti e i tifosi, ma che testimonia una volta di più come questo gruppo in meno di due anni si sia mosso con logiche totalmente sconnesse dal territorio: sono sempre rimasti una entità avulsa nonostante qualche operazione di...


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I numeri parlano chiaro

sabato, 28 dicembre 2024, 13:17

di fabrizio vincenti

La pubblicazione del bilancio di esercizio della Lucchese al 30 giugno 2024 fa luce sulla reale gestione della società rossonera con l'avvento alla sua guida del Gruppo Bulgarella. Quello che va dal 30 giugno del 2023 al 30 giugno 2024 (per le società calcistiche il bilancio non si redige in base all'anno solare) è la prima stagione completamente sotto la guida del gruppo alberghiero ed edile. Il risultato, ci pare di poterlo dire senza tema di smentita, è totalmente fallimentare. Attenzione: non nel senso che il risultato economico stia portando al fallimento societario - una ipotesi che invece riteniamo da escludere sino a che resterà questo gruppo al comando – quanto, invece, sul piano dei risultati. Tutti ricordiamo come si presentò il presidente Bulgarella ma anche i suoi collaboratori nel 2023. Ambizioni, settore giovanile, risultati, gestione virtuosa, lotta per obiettivi importanti, riavvicinamento della squadra alla città. Di tutti questi obiettivi nessuno si può dire raggiunto. Ma ora si può anche aggiungere che il tutto è costato inutilmente denaro. Segno che la gestione non è stata certo il massimo, almeno nell'anno di riferimento del bilancio che ha visto come figure centrali l'amministratore delegato Salvatore (detto Ray) Lo Faso e il direttore generale Giuseppe Mangiarano, il secondo dei quali però sino al marzo...


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Dopo Pisa e Livorno, perché non Spezia?

sabato, 21 dicembre 2024, 00:30

di fabrizio vincenti

Per coloro che non hanno avuto la ventura di vedere un servizio trasmesso da Noitv, può essere utile sapere che la Lucchese ha regolarmente tenuto la propria cena di Natale con giocatori, tecnici, dirigenti, amministratori e codazzi vari. In effetti, si può stentare a crederlo, visto la notizia non è stata data: nessuna comunicazione, nessuna traccia, al momento a cui scriviamo, nemmeno sui social rossoneri. Di solito, in queste circostanze, che assumono in qualche modo anche le vesti di una promozione, non ci si perita di dare ragguagli, pubblicare foto, eccetera, eccetera. Il motivo per cui è stato tenuto tutto molto riservato, ci è ignoto. Non ci è ignoto invece il posto scelto, la location come la chiamano chi non ha un buon rapporto con la lingua italiana: si tratta del Grand Hotel Palazzo di Livorno, uno dei tanti e bellissimi alberghi di proprietà del Gruppo Bulgarella. Lo scorso anno, forse qualcuno lo ricorderà sorridendo, la scelta cadde invece in un altro dei bellissimi alberghi di proprietà del Gruppo Bulgarella, in quel caso a Pisa. E, in quel caso, almeno, fu comunicato l'evento, omettendo, sicuramente senza malizia, che si teneva proprio a Pisa. Quest'anno, invece, omissione praticamente completa...


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Un senso

venerdì, 29 novembre 2024, 08:42

di fabrizio vincenti

Da tempo sottolineavamo l'impossibilità per una società delle dimensioni della Lucchese di continuare a lavorare senza un riferimento costante a livello dirigenziale che si occupasse dei tanti, e spesso non semplici, aspetti che ruotano intorno a una società calcistica. La partenza (esonero/dimissioni/altro) del direttore generale Mangiarano nel marzo scorso – che con una singolare, singolarissima coincidenza, per chi crede alla coincidenze, ha ritrovato un posto proprio nello stesso giorno in cui a Lucca è arrivato il suo sostituto – aveva lasciato un vuoto evidente. Prima tentato di colmare dallo stesso presidente Bulgarella la cui vicenda personale ha purtroppo impedito di seguire in prima persona il club, poi con i rapidi blitz dell'amministratore delegato Lo Faso, perché costretto a spostarsi chissà per dove in vista dei suoi molteplici impegni nel club. Tentativi sostanzialmente andati a vuoto, con una società che, al di là delle parole di retorica societaria sul valore dei collaboratori, non aveva nessun elemento in grado di prendere decisioni sul posto. Dunque, l'arrivo di un nuovo direttore generale non può che essere salutato con soddisfazione. Ma ci sono però degli elementi a noi sconosciuti. E non ci riferiamo tanto alla persona di Luigi Conte, il cui curriculum, sia a livello professionale che sportivo parla senza bisogno di nessun altro commento. Ci riferiamo piuttosto al motivo del suo arrivo. Ricapitoliamo: non più tardi del dopo gara contro il Pontedera, l'amministratore Lo Faso aveva dichiarato: "Non c'è niente di...


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Se ne vanno come sono arrivati, ovvero in modo pessimo

venerdì, 22 novembre 2024, 11:02

di fabrizio vincenti

Sembra proprio che stiano scorrendo i titolo di coda per l'avventura del Gruppo Bulgarella a Lucca. Tante promesse, qualche perentorio proclama, l'assicurazione di una gestione di medio-lungo periodo che si sono andati a infrangere, prima di tutto ma non solo, sugli scogli della vicenda personale del presidente Bulgarella, al quale rinnoviamo, sinceramente, ogni augurio di non arrendersi e di poter superare le difficoltà. Ma questo interregno del Gruppo Bulgarella, difficile non chiamarlo così vista la breve durata, ci pare si concluda così come era iniziato. Ovvero con non troppa trasparenza e con un briciolo e più di arroganza. Ci riferiamo non tanto al fatto dell'arrivo del futuro presidente nella sede di Lucca United che aveva fatto generare tante aspettative e speranze, comprese le nostre. Ci riferiamo piuttosto alle prime mosse compiute dall'allora nuova società e che personalmente non ci sono piaciute per nulla, facendolo notare mentre un coro, anzi un belato, di plaudenti inneggiava alle magnifiche e progressive sorti della Lucchese. Non ci piacque da subito la vicenda dall'acquisizione dell'immobile di San Giuliano Terme, fatta passare sotto traccia e presentata poi come ricapitalizzazione senza ovviamente, in quel caso, immettere liquidità nelle casse sociali. Non ci piacque tanta enfasi. Non ci piacque la vicenda del marchio, che in una tifoseria leggermente meno...


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Si va verso l'autoesonero

mercoledì, 13 novembre 2024, 08:28

di fabrizio vincenti

Il tunnel in cui si è messo il campionato dei rossoneri sembra, almeno per una parte dei tifosi, essere una storia a sé. Quasi che tutto il resto del mondo Lucchese funzioni al meglio. Eppure sono ben poco le cose che stanno funzionando intorno al mondo rossonero. A partire dai risultati del settore giovanile che, liberato come qualcuno auspicava dalla presenza di Morgia, non sta certo volando. Solo per venire allo scorso fine settimana, delle prime quattro squadre giovanili, tre hanno perso per 5-0. E non è stato un fine settimane sfortunato, se vi volete prendere la briga di vedere le classifiche, avrete da che patire. Delle due l'una: o gli investimenti sono stati sbagliati, o gli investimenti, almeno in questo comparto, non esistono. Impossibile, alla luce del recente comunicato del Comune di Lucca, non affrontare anche la questione stadio. Se l'amministratore delegato con il trolley in mano per i suo molteplici e gravosi impegni all'interno del Gruppo Bulgarella,  lo diciamo senza ironia alcuna, aveva assicurato solo pochi giorni fa che la società aveva fatto tutto quello che era necessario, ecco la precisazione di Palazzo Orsetti dove si chiarisce che non è ancora stata protocollata formalmente la proposta progettuale del nuovo stadio. Non è un dettaglio, lo capite da voi. Soprattutto quando si lavora con enti pubblici. Forse, tra un viaggio e l'altro, nessuno si è occupato di procedere con il deposito materiale della...


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Dirigenti cercansi

lunedì, 28 ottobre 2024, 00:06

di fabrizio vincenti

Il ko subìto contro il Pescara non deve stupire: tra la Lucchese e la squadra adriatica ci sono almeno due categorie di differenza, almeno in questo momento. Che poi i rossoneri abbiano fatto il possibile per agevolare la bella formazione messa in campo da Baldini, è un altro discorso. Quello che ci preme sottolineare è però altro. Ovvero l'ennesimo desolante vuoto in tribuna a cui è seguito l'ennesimo mutismo dei massimi vertici societari. Tutti sanno che il presidente Bulgarella, a cui rinnoviamo i nostri auguri di guarigione, ha in questo momento altri pensieri, ma questo non giustifica l'assenza societaria a questi livelli. Eliminato il direttore generale nello scorso campionato, non resta che l'amministratore delegato il Dottore Lo Faso che, come noto, ha molteplici impegni a livello del Gruppo Bulgarella e il suo trolley trova sempre meno possibilità di fare una sosta a Lucca, a  maggior ragione durante i giorni di gara. Al di là delle visite settimanali per firmare fatture e fare un rapido punto della situazione, è sotto gli occhi di tutti l'assenza della società ai suoi massimi livelli. Di recente, abbiamo parlato del caso arbitri – a proposito, nonostante la limpida vittoria del Pescara, il direttore di gara non ci è piaciuto per nulla nemmeno stavolta – rilevando come la società non ha avuto la forza non solo di farsi sentire nelle sedi che contano, ma nemmeno di metterci la faccia, risparmiando l'ennesimo sfogo (a rischio deferimento dell'allenatore). Avete sentito una parola sugli arbitri da parte dei vertici societari? Non ci...


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La Lucchese? E' su uotsappe!

domenica, 20 ottobre 2024, 23:40

Vi chiederete perché, al termine di Carpi-Lucchese, non abbiamo chiesto quello che forse molti di voi avrebbero domandato a mister Gorgone, ovvero perché non ha inserito Gemignani e se le sostituzioni fatte non hanno finito per abbassare il ritmo  e l'incisività dei rossoneri? La spiegazione è semplice e l'abbiamo accennata in una notizia breve, oltre che sul nostro social: nessuno dei tesserati è venuto in sala stampa a Carpi. Una modalità irrituale, che ha lasciato colpiti anche alcuni dei colleghi emiliani. "Passi in serie D, ma una città capoluogo di provincia e con una storia calcistica come la Lucchese che non manda nessuno, oltretutto essendoci colleghi da Lucca, lascia perplessi", ha commentato uno dei giornalisti locali. Già, lascia perplessi. Ha il sapore della barzelletta, invece, il retroscena. E in questi momenti così così per i tifosi rossoneri vogliamo raccontarvelo tutto. Gazzetta era presente in sala stampa, dove sono sfilati il tecnico e i giocatori della squadra di casa. Dopo una ventina di minuti abbondanti, abbiamo chiesto al cortesissimo addetto stampa del Carpi di verificare se qualcuno della Lucchese sarebbe venuto a parlare. A questo punto i lettori necessitano di un chiarimento: la Lucchese 1905, ormai da quasi due stagioni, non è mai accompagnata in trasferta dall'addetto stampa. Ripetiamo: mai. Nemmeno in partite chiave come la semifinale di Coppa Italia a Padova, dove rimanemmo 40 minuti inutilmente a attendere il tecnico a fine gara. Immaginiamo abbia le sue buone ragioni, per quanto sia un caso più unico che raro a livello di C. Dunque, la necessità di rivolgersi all'addetto stampa della società di casa è inevitabile. E' successo ogni volta, a Perugia, tanto per...


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Finché c'è tifo, c'è speranza

martedì, 15 ottobre 2024, 08:56

di fabrizio vincenti

Per una serie di liete coincidenze ci siamo trovati a passare lo scorso fine settimana a Siracusa, una città che definire incantevole è probabilmente riduttivo. Una delle tante gemme di questa nostra adorabile, per quanto spesso incomprensibile, Italia. Clima. Mito. Storia. Cucina. Mare bellissimo. E una straordinaria accoglienza, ecco che cosa abbiamo trovato a poco più di due ore da casa. Ma, una volta lì, non abbiamo resistito al fascino maledetto del calcio, e ci siamo recati, domenica, a vedere, grazie alla grande disponibilità di un ragazzo del posto, Fabio, la partita Siracusa-Reggina. E' stata una esperienza unica. Oltre 4000 persone in un catino che porta il peso degli anni come tanti, troppi stadi nostrani, incastrato nel pieno centro nel quartiere di Santa Lucia, un entusiasmo che da tempo non vedevamo, una febbre, quella del calcio, che da queste parti è ancora contagiosa. E che sale già da prima della gara, quando in tanti si ritrovano nei locali vicini per prendersi una bibita e iniziare, anche mentalmente, l'avvicinamento al match. Quasi 5000 persone, praticamente il tutto esaurito per una gara di serie D, sia pure di alta classifica, sono la miglior risposta al...



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