Detto tra noi
mercoledì, 1 gennaio 2020, 10:22
di fabrizio vincenti
Un anno intenso, drammatico, anche sportivamente parlando, eppure, o forse proprio per questo, indimenticabile. Il 2019 è stato consegnato alla sua storia e il 2020 per la Lucchese dovrà essere l'anno della fuga. Fuga da quella prigione che è la Serie D, dove i rossoneri si stanno trascindando su campi sportivi, quasi mai stadi; dove i tifosi della Pantera sono praticamente gli unici presenti negli impianti. Abbiamo ancora nelle orecchie il silenzio che accompagnò il secondo gol della Caronnese che sembrava aver deciso la gara. Praticamente una liturgia senza fedeli, una gioa senza esultanza, un piccolo segnale dell'abisso in cui, ancora una volta, la Lucchese è precipitata.
Non ci sorprende dunque che in settimana ben tre tifosi storici ci abbiano confermato di essersi presi una "pausa di riflessione". "Ho fatto l'abbonamento, sono andato alle prime tre e poi non ce l'ho fatta, ho dato l'abbonamento a un amico", ci confida uno dei tre, abitualmente posizionato in curva. "Dopo Bisceglie la ferita è ancora troppo fresca, devo staccare, la seguo, ma per ora non riesco a tornare", gli fa eco un commerciante abbonato storico di gradinata. L'ultima conferma solo due giorni fa. "Tornerò, ma ora, proprio, non mi viene da dentro", confida un altro tifoso abituale. Attenzione: tutta gente abituata a frequentare i gradoni sempre più consunti del Porta Elisa, e spesso degli stadi che ospitano la Lucchese, non certo occasionali presenze. Un dato che deve far riflettere sull'urgenza di abbandonare, a ogni costo, la categoria se non si vogliono rischiare ulteriori, esiziali, emorragie.
Da qualche settimana anche la dirigenza, a inizio stagione decisamente prudente sul tema con qualche eccezione – "abbiamo già vinto il nostro campionato iscrivendoci alla D", era il refrain – pare essersene convinta. Gli ultimi arrivi sono la conferma della voglia di spiccare il salto. Stadio disponibile o no, la Lucchese rischia dirimanere lontano dal Porta Elisa per un po'. Gli esempi, a partire dall'Atalanta, non mancano. E allora, diamoci dentro. La Pantera vuole uscire da Alcatraz, vuole correre, azzanare, essere libera, e con essa tutti i suoi tifosi. In diciassette mosse. Ovvero le gare del girone di ritorno. Servirà la stessa grinta e un gioco più arioso e convincente di quello visto nelle ultime gare.
martedì, 10 giugno 2025, 15:47
La delusione, la rabbia, il senso di frustrazione che ha pervaso un po' tutti, noi compresi, per l'epilogo ancora una volta disastroso da un punto di vista societario della Lucchese, non può non portare a una riflessione approfondita.
mercoledì, 28 maggio 2025, 18:31
Non siamo inguaribili ottimisti, anzi, ma il triste epilogo, l'ennesimo, del calcio rossonero ci ha comunque dato un misero conforto. La quasi matematica certezza che con il gruppo Affida non saremmo andati da nessuna parte. Se qualcuno aveva dubbi, crediamo se li possa essere tolti leggendo un comunicato stampa del...
domenica, 18 maggio 2025, 19:23
L'atmosfera che non si respirava da anni in città. Il maxischermo mai collocato in precedenza da una amministrazione comunale. La paura che si respirava dopo la sconfitta di Sestri. Le code al botteghino. La commozione di mister Gorgone prima dell'ultima rifinitura, dopo il confronto con la squadra.
lunedì, 28 aprile 2025, 07:51
La storia della Lucchese è fatto soprattutto di delusione, dolori, mancate promesse, rimpianti. Inutile negarlo. Se si eccettuano due periodi d'oro (prima e post Seconda guerra e l'era Maestrelli) questa piazza è andata incontro a rovesci e tanta mediocrità.