Detto tra noi
martedì, 23 febbraio 2021, 08:42
di fabrizio vincenti
Il pareggio di Alessandria contro la Juventus B ci ha ricordato da vicino quello di Livorno contro gli amaranto: tre punti buttati al termine di una partita che i rossoneri meritavano di vincere ma che non hanno avuto la forza di fare propria. Il "braccino" tennistico nel quarto d'ora di maggior pressione dei padroni di casa unito all'incapacità (come a Livorno) di capitalizzare le occasioni per il raddoppio o per tornare in vantaggio hanno fatto il resto. E, nel frattempo, le domeniche passano, marzo ci dirà quello che resta delle possibilità di non affondare del tutto. In quel mese ci saranno partite a ripetizione, anche di mercoledì e urge fare punti.
Le altre che precedono la Lucchese in classifica non stanno facendo sfracelli, ma è chiaro che sono i rossoneri a dover recuperare e dunque a dover fare qualcosa di più. Tre partite vinte da inizio stagione a febbraio sono un bottino miserabile. Con questa media impensabile scalare posizioni, oltretutto con la difesa che è – se non erriamo – la peggiore dei campionati professionistici. L'unica strada è rischiare, è aggredire gli avversari, è non subire passivamente l'inerzia della partita, è mettere da parte incertezze che si fa fatica a vedere su un campo di oratorio. A Alessandria, per larghi tratti, è stato così, ma in tutti c'è il timore che – come avvenuto in passato – sia un fuoco di paglia.
Non è più tempo di balbettare, o la squadra inizia a dare una svolta o il destino è segnato. E anche in caso di play out, magari confidando su disgrazie altrui, con l'atteggiamento visto sin troppe volte, sarebbero un'appendice probabilmente destinata a riservare altre amarezze. E' duro ammetterlo, ma il campionato questo dice. Delle due, l'una: o i rossoneri si scuotono definitivamente, oppure non vediamo come sia possibile risollevare le sorti di questa annata davvero iniziata male e che sta continuando peggio.
L'obiettivo salvezza è ancora possibile, ma serve cattiveria, concentrazione, agonismo, determinazione, cinismo sotto porta. Serve che i rossoneri si mettano in testa che giocano per la vita. C'è una città (e anche una società) che chiedono di mantenere a tutti i costi la categoria. Balbettare non è più consentito. E' tempo di regalare un'impresa. E solo chi va in campo può realizzarla. Se ne ha la forza. E, aggiungiamo, il carattere.
martedì, 10 giugno 2025, 15:47
La delusione, la rabbia, il senso di frustrazione che ha pervaso un po' tutti, noi compresi, per l'epilogo ancora una volta disastroso da un punto di vista societario della Lucchese, non può non portare a una riflessione approfondita.
mercoledì, 28 maggio 2025, 18:31
Non siamo inguaribili ottimisti, anzi, ma il triste epilogo, l'ennesimo, del calcio rossonero ci ha comunque dato un misero conforto. La quasi matematica certezza che con il gruppo Affida non saremmo andati da nessuna parte. Se qualcuno aveva dubbi, crediamo se li possa essere tolti leggendo un comunicato stampa del...
domenica, 18 maggio 2025, 19:23
L'atmosfera che non si respirava da anni in città. Il maxischermo mai collocato in precedenza da una amministrazione comunale. La paura che si respirava dopo la sconfitta di Sestri. Le code al botteghino. La commozione di mister Gorgone prima dell'ultima rifinitura, dopo il confronto con la squadra.
lunedì, 28 aprile 2025, 07:51
La storia della Lucchese è fatto soprattutto di delusione, dolori, mancate promesse, rimpianti. Inutile negarlo. Se si eccettuano due periodi d'oro (prima e post Seconda guerra e l'era Maestrelli) questa piazza è andata incontro a rovesci e tanta mediocrità.