Detto tra noi
martedì, 23 novembre 2021, 10:47
di fabrizio vincenti
E' una storia che va avanti a nostro avviso da troppo tempo. Per carità, sappiamo come vanno le cose quando di mezzo ci sono amministrazioni pubbliche, a maggior ragione quando c'è di mezzo il Comune di Lucca che si deve occupare di affari della Lucchese, basti pensare che da anni si aspetta (assessore Bove, sveglia!) l'apposizione di una targa dietro San Michele che ricordi l'atto di fondazione del club rossonero. Una decisione presa ormai più di due anni fa dall'intero consiglio comunale e che non ha fatto praticamente un passo avanti o quasi. Il tutto mentre la città viene ricoperta di lapidi più o meno improbabili da una giunta che della memoria fa un uso strumentalmente selettivo. Sulla vicenda ci torneremo. Dicevamo, siamo abituati ai ritardi, peraltro a corrente alternata di questa amministrazione comunale, che nel giro di pochi giorni, a tempo di record, è riuscita a deliberare in giunta, in consiglio comunale e poi anche con l'atto degli uffici, la messa in vendita di una porzione della Manifattura. Segno che, quando si vuole, la macchina marcia speditamente. Non è così per il Porta Elisa, per il quale l'amministrazione comunale – pur avendo fatto ricordo a due professionisti esterni (ovviamente pagati) visto che non ha, o sostiene di non avere, le competenze interne per giudicare una proposta di project financing come quella avanza da Aurora Immobiliare e dalla Lucchese – ancora non è arrivata a nulla. Di rinvio in rinvio siamo arrivati alla fine del 2021.
Leggiamo quanto sosteneva nel settembre del 2020 l'assessore allo Sport Stefano Ragghianti: "Mi auguro che nell'estate prossima (2021 ndr) si possa arriva all'aggiudicazione dei lavori. Chiaro che dipenderà dalle eventuali modifiche richieste dalla conferenza dei servizi e senza mai dimenticare che questi percorsi sono minati, come dimostrano tante esperienze". E' stato facile profeta: non solo nell'estate scorsa non è arrivata l'aggiudicazione dei lavori, ma nemmeno il via libera della conferenza dei servizi. La pratica continua a rimpallare, nonostante la Lucchese abbia riformulato il progetto nella primavera scorsa assecondando i desiderata degli uffici comunali. Dalla Lucchese, al di là delle dichiarazioni diplomatiche di facciata, trapela insoddisfazione e il sospetto che l'amministrazione Tambellini voglia rinviare la palla al prossimo sindaco. Non sappiamo se è così, quello che ci pare indiscutibile è che la Lucchese meriti una risposta, quale che sia, e che in caso di risposta negativa, il Comune debba iniziare a reperire i fondi per la ristrutturazione (in economia) di un impianto che non ne può più. Il Porta Elisa è l'unico stadio professionistico che non ha un settore coperto per gravi problemi di sicurezza. Per non parlare dell'illuminazione da campetto di provincia. E' una vergogna, della quale risponde l'attuale giunta che in dieci anni non ha saputo e probabilmente voluto dare risposte. Ora è il tempo che si assuma, qualunque sia la decisione, le sue responsabilità.
martedì, 10 giugno 2025, 15:47
La delusione, la rabbia, il senso di frustrazione che ha pervaso un po' tutti, noi compresi, per l'epilogo ancora una volta disastroso da un punto di vista societario della Lucchese, non può non portare a una riflessione approfondita.
mercoledì, 28 maggio 2025, 18:31
Non siamo inguaribili ottimisti, anzi, ma il triste epilogo, l'ennesimo, del calcio rossonero ci ha comunque dato un misero conforto. La quasi matematica certezza che con il gruppo Affida non saremmo andati da nessuna parte. Se qualcuno aveva dubbi, crediamo se li possa essere tolti leggendo un comunicato stampa del...
domenica, 18 maggio 2025, 19:23
L'atmosfera che non si respirava da anni in città. Il maxischermo mai collocato in precedenza da una amministrazione comunale. La paura che si respirava dopo la sconfitta di Sestri. Le code al botteghino. La commozione di mister Gorgone prima dell'ultima rifinitura, dopo il confronto con la squadra.
lunedì, 28 aprile 2025, 07:51
La storia della Lucchese è fatto soprattutto di delusione, dolori, mancate promesse, rimpianti. Inutile negarlo. Se si eccettuano due periodi d'oro (prima e post Seconda guerra e l'era Maestrelli) questa piazza è andata incontro a rovesci e tanta mediocrità.