Detto tra noi

Il bicchiere è abbondantemente più che mezzo pieno

domenica, 19 dicembre 2021, 21:14

di fabrizio vincenti

Il girone di andata è finito in archivio con il pari di Pistoia, l'ennesimo 0-0 di una Lucchese che da qualche domenica, più del solito, soffre in fase realizzativa. Non a caso, quello rossonero è il terzo peggiore attacco, segno che qualcosa, o nei movimenti o negli interpreti, non va. Ma, va aggiunto, la Lucchese è anche la quarta difesa, è in piena zona play off e sta mostrando un calcio che fa divertire chi lo vede, spesso guadagnandosi il rispetto degli avversari.

Guido Pagliuca, con i suoi eccessi, attraverso i quali è il primo a scontarne le conseguenze – in altri termini il tecnico di Cecina potrebbe tranquillamente essere da tempo in altre categorie se riuscisse a temperare il suo modo di vivere il calcio, ma contento lui, contenti tutti – ha dato un'anima a questa squadra, che, bene ricordare, è partita praticamente da zero. L'ha plasmata, un po' come aveva fatto nella stagione 2013-2014, e i suoi  giocatori (a proposito,  i dirigenti che li hanno portati a Lucca meritano il plauso, Deoma per primo) hanno recepito la sua voglia e la sua idea di calcio, dopo qualche iniziale, e tutto sommato comprensibile, difficoltà. 

La posizione in classifica, largamente deficitaria per quello che si è visto – la Lucchese potrebbe tranquillamente avere sei-sette punti in più – rimane comunque molto lusinghiera. Non crediamo di sbagliare nel dire che in ben pochi si sarebbero immaginati un simile risultato alla fine del girone di andata. Certo, le occasioni perdute bruciano, qualche partita forse condotta sotto il solito ritmo e le troppe occasioni sprecate hanno finito per fare perdere punti. Ma non va perso di vista l'obiettivo principale che tutti, noi stessi per primi, avevamo indicato a inizio stagione: ripescaggio e salvezza. Se verrà di più, meglio, ma non è né deve diventare un'ossessione. Già il poter disputare un campionato tranquillo, dopo anni da manicomio, sarebbe già una novità in casa rossonera. 

Chiaro che alcuni limiti offensivi suggerirebbero di intervenire nel mercato di gennaio. Ma qui si apre un altro discorso. E che ci porta diritto alla questione societaria e a quello dello stadio che è intimamente connessa. L'attuale compagine sta facendo il massimo con risorse davvero minime: la Lucchese, se qualcuno lo sta dimenticando, non ha un industriale dietro di sé. Inevitabile che ci siano dei limiti oggettivi all'azione di questa compagine, salvo che non subentri qualcuno con il portafogli più capiente o che il progetto stadio, che va comunque spiegato meglio nei suoi meccanismi con cui alimenterebbe la società rossonera, non decolli. Il tempo, visto che il sindaco Tambellini ha pubblicamente dichiarato di fornire una risposta sull'interesse pubblico per l'opera entro fine anno, sta scadendo. Così come la pazienza, peraltro, visto che la storia sta trasformandosi in una commedia a sfondo politico-burocratico. Intanto, godiamoci però questo bicchiere decisamente più di mezzo pieno. 



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