Galleria Rossonera
venerdì, 10 aprile 2020, 08:12
di diego checchi
L'ex rossonero Alessio Mariotti, uno dei protagonisti della Lucchese targata Giovannini-Favarin delle due promozioni consecutive, rilascia questa intervista e dice la sua sul momento del tutto particolare che sta attraversando il nostro paese e quindi anche il Calcio.Tanti gli argomenti affrontati con l'attuale giocatore del Poggibonsi.
Domanda secca: i campionati dilettantistici riprenderanno?
"Se bisogna pensare alla salute penso di no. Un conto è tra i professionisti ma per i dilettanti è difficile garantire la sicurezza, sarebbe troppo oneroso gestire la sanificazione delle strutture e poi i tamponi, inoltre è impensabile fare aspettare dei mesi i giocatori che magari hanno altri impegni lavorativi".
Quando pensa che verrà presa la decisione?
"Spero al più presto possibile, continuiamo tutti ad allenarci ma è molto pesante non sapere quello che succederà".
Sarebbe d'accordo con la cristallizzazione delle classifiche?
"No, c'erano ancora tante partite da giocare e poteva cambiare tanto sia nelle parti alte che in quelle basse della classifica e credo che sarebbe ingiusto promuovere o retrocedere le squadre che avevano ancora tutto da giocarsi. Ma non sono io che devo decidere e chiaramente non potrei che adattarmi".
Quando le manca il campo?
"Mi manca come l'aria, è il mio lavoro e la mia passione, non passa giorno che non ci pensi".
Che ricordi ha di Lucca?
"Lucca per me è una seconda città, ci sono nato e cresciuto calcisticamente, avevo già iniziato nel settore giovanile rossonero prima di andare all'Empoli. Poi ci sono gli anni della scalata con Giovannini che sono stati fantastici, un gruppo eccezionale. In quegli anni ebbi la conferma che avrei potuto fare il calciatore".
Il momento più bello?
"Penso che il ritorno da Carrara dopo la vittoria della C2 sia indimenticabile, con i tifosi che bloccarono l'autostrada per festeggiare e poi l'accoglienza in città, Lucca e i suoi tifosi dimostrarono tutta la loro grandezza".
Quando smetterà cosa vorrebbe fare?
"Mi piacerebbe fare l'allenatore, ho già il patentino e già da ora cerco di prendere spunti dai miei allenatori".
Cosa pensa quote nelle categorie dilettantistiche?
"C'erano già quando nel 2003 arrivai in Serie D, anche se in un numero limitato. Adesso però è eccessivo, credo che questo dia illusione a troppi ragazzi".
Segue la Lucchese?
"La seguo sempre, Lucca è e rimarrà sempre Lucca, non si può vedere in Serie D. Quest'anno era partita con umiltà e piano piano era arrivata in cima alla classifica, sono convinto che poteva vincere e tornare nelle categorie che merita la piazza".
Cosa sta facendo in questi giorni?
"Cerco di organizzare la giornata come fosse una giornata lavorativa, la mattina è dedicata agli allenamenti, poi leggo un po' e faccio dei lavoretti in casa. Sto costruendo casa in Val di Nievole e spero di poter riprendere al più presto".
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