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Taddeucci e quel gol in Lucchese-Prato: "Talmente veloce che nemmeno le telecamere lo ripresero"

sabato, 18 aprile 2020, 17:00

di diego checchi

Il telefono squilla, e dopo qualche momento Marino Taddeucci risponde. Quando gli chiediamo se sa che sono dieci anni precisi che ha fatto quell'eurogol contro il Prato dando il via libera alla promozione in C1 della Lucchese lui risponde: "Certo che lo so, me lo hanno ricordato tutti i miei amici... ovviamente è una cosa indimenticabile, fu una grandissima giornata. Anche il contesto della tifoseria, era il secondo anno dopo il fallimento ed eravamo tutti entusiasti dopo la vittoria del campionato di Serie D, c'era grande ottimismo. Mi ricordo bene quando Favarin mi chiamò perché ero in una rosa molto competitiva ed ero consapevole che non potevo essere sempre titolare, Lucca è sempre stata una piazza che pretende molto. Quel giorno mi sentivo carico e sentivo che avrei fatto qualcosa di buono, Potenza la mise in mezzo e io di contro balzo la misi  entro, fu tutto talmente veloce che neanche le telecamere della Rai riuscirono a riprenderlo. Fu un'emozione straordinaria e mi ricordo che feci una corsa sotto la gradinata... se l'anno prima mi avessero detto che avrei segnato un eurogol per la promozione della mia squadra del cuore non ci avrei mai creduto".

Come ricorda l'esperienza alla Lucchese?

"Con la Lucchese ho tutti ricordi bellissimi, rifarei tutto quello che ho fatto senza nessun rimpianto, anche se devo dire che se avessi avuto un po' più di spazio... Devo molto ai fratelli Giovannini, Fabrizio e soprattutto Paolo che hanno creduto molto in me. Penso che quella della C2 fu una delle annate migliori della Lucchese, c'erano tanti lucchesi di nascita ma anche tanti che avevano giocato nella primavera rossonera ai tempi della Serie B. Era proprio una bella Lucchese, se non ci fosse stato il fallimento penso che con Giovannini si sarebbero potute fare grandi cose, sulla false riga di quello che poi ha fatto al Pontedera".

Ora ha chiuso la carriera da calciatore, è soddisfatto di quello che ha fatto?

"Sì, l'unica rammarico forse è essere partito un po' in ritardo, altrimenti penso che avrei potuto fare meglio di così. Però sono contento, anche dopo Lucca ho fatto piazze importanti in Serie D come Pistoia o Massa dove abbiamo sfiorato la vittoria. Dopo ho avuto richieste fuori regione come Melfi e Trieste, decisi di andare a Trieste perché era un'occasione unica, una piazza da Serie A... ma chissà se avessi preso altre strade. Comunque considerando che fino a 23 anni giocavo in promozione, e due anni dopo ho segnato il gol promozione per andare in C1, posso dire che ho realizzato un sogno". 

Ci vuole raccontare un episodio particolare quelle annate?

"Quelle annate sono stato talmente bene che sarebbe ingiusto ridurre tutto a un episodio. Per me ogni giorno era un sogno, entravo allo stadio alle 2 uscivo alle 8. Ringrazio la Lucchese anche per aver avuto la possibilità di conoscere gente come Scandurra, Pera, Mariotti e Lollini con cui mi sento ancora".

Ci racconta di quel duello con il difensore Paci?

"Era un'amichevole quando Paci era col Parma e vinsi un contrasto al limite dell'area, lui mi disse che non avrei dovuto fargli fare figuracce al Porta Elisa. Io risposi che non avevo niente da perdere, che io la notte andavo a fare le paste...  Sapete bene che quando sono fuori dal campo sono amico di tutti ma in dentro è tutta un'altra storia, poi venivo dai dilettanti dove non si andava troppo per il sottile".

Perché ha deciso di smettere?

"Perché l'esperienza di Vorno dell'anno scorso mi ha deluso a livello organizzativo. Io ho le spalle coperte con il lavoro e avrei continuato solo con progetti interessanti in zona come magari anche la Lucchese o il Tau, senza grosse pretese da parte mia, ovviamente. Oppure il San Miniato che è una società seria, che però è lontana, e per tra lavoro e figli sarebbe complicato".

Le piacerebbe fare ancora qualcosa nel mondo del calcio?

"Mi piacerebbe fare qualcosa in una società seria, come dirigente o accompagnatore, o anche osservatore e valuterei sicuramente qualche proposta in zona. Ma non come allenatore, l'impegno sarebbe eccessivo".

Come sta vivendo il momento di emergenza dovuta a questo Coronavirus?

"La situazione è critica e come tutti sono preoccupato. Noi siamo abbastanza fortunati perché l'azienda è nostra, il fondo è nostro per cui se teniamo duro e ci rimbocchiamo le maniche avremo possibilità di uscirne bene. Speriamo che trovino presto un vaccino e si risolva al più presto questa brutta situazione".



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