Galleria Rossonera
lunedì, 15 giugno 2020, 12:57
di diego checchi
Due storie da raccontare perché Lorenzo Pardini e Diego Bartolomei sono stati due interpreti importanti della cavalcata rossonera. Pardini è un lucchese purosangue classe 2002, mentre Bartolomei è di un anno più grande e di Valdottavo. Bartolomei è anche fratello d’arte perché Paolo gioca nello Spezia in Serie B. Ma sentiamo dalle loro parole come hanno vissuto questa stagione e quali sono state le loro emozioni partendo da Pardini.
“Mi chiedete quale emozione ho provato a giocare nella Lucchese e vincere un campionato? È stata un’emozione molto grande, doppiamente grande perché io sono di Lucca. Fino allo scorso anno seguivo sempre la prima squadra e ritrovarmi dentro allo spogliatoio è stato davvero incredibile”.
Ci può raccontare come è andato il suo debutto?
“Ero già soddisfatto quando mi dissero che avrei cominciato a fare il ritiro con la prima squadra. Poi, quando ho capito che non sarei più andato con gli Juniores, allora ho capito che facevo parte della rosa. Poi c’è stato il debutto in Coppa Italia con il Real Forte Querceta ed ho toccato il cielo con un dito”.
Che cosa cambia a giocare con i grandi rispetto a giocare nelle giovanili?
“Credo che i dettagli facciano la differenze. Inoltre ci troviamo di fronte giocatori con molta più esperienza e devi cercare di adattarti subito. Nel complesso ho fatto una quindicina di partite, quindi posso essere contento”.
Che cosa spera per il futuro?
“Vorrei rimanere a Lucca e con la promozione in C sarei già contento di alternarmi tra Berretti e prima squadra con qualche panchina nei professionisti”.
Cosa le hanno insegnato mister Monaco e Carruezzo?
“Sono ottime persone oltre ad essere grandi allenatori. Sul piano calcistico mi hanno insegnato molte cose, sul piano personale credo di essere cresciuto moltissimo anche grazie a loro”.
Cosa vuole dire ai tifosi?
“Li ringraziamo tutti soprattutto per le prime partite quando non riuscivamo a fare risultato e non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno”.
Dopo Pardini, ecco Diego Bartolomei che ha sottolineato: “Mio fratello Paolo mi dà tanti consigli e mi ha detto non di mollare mai. Lui è l’esempio più classico di ciò che significa partire dal basso e arrivare in alto con tanti sacrifici. Io vorrei fare lo stesso”.
Come ha vissuto la promozione e che emozione è stata?
“Un’emozione bellissima, anche perché per me era il primo campionato nei grandi. Iniziare con una promozione è stato importante”.
La sua trasformazione come giocatore e ruolo, la deve a Carruezzo e Monaco.
“È vero, sono partito da centrocampista esterno ma loro mi hanno trasformato in terzino e adesso mi trovo meglio in quel ruolo. Non ho grossi problemi a ricoprirlo e non vi nascondo che ho dovuto adattarmi un po’ al nuovo ruolo. Adesso non ci sono problemi”.
Pensa che il suo ruolo congeniale sia il terzino?
“Penso di si, poi se devo giocare da altre parti non ci sono problemi. Mi adatterò a fare qualsiasi posizione”.
Quando ha capito che la Lucchese poteva vincere il campionato?
“Sinceramente non lo so ma una partita emozionante e da dove abbiamo pensato di poter vincere davvero, è stata la gara di Caronno quando perdevamo 2 a 0 e siamo andati a vincere per 3 a 2. Lì, forse è stata la svolta”.
Cosa pensa per il suo futuro?
“Spero di rimanere alla Lucchese e di fare il meglio possibile per vedere i rossoneri nei campionati che contano”.
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