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L'ex Ceccarelli: "Lucca ha rappresentato un momento importante della mia vita"

martedì, 19 gennaio 2021, 12:52

di diego checchi

Nella Pergolettese c’è un ex della Lucchese. Quel Luca Ceccarelli che arrivò a Lucca nella stagione 2006-2007 quando c’era Pea in panchina e Gigi Simoni direttore tecnico. Lui si racconta e spiega il perché ha accettato la Pergolettese. Lo contattiamo telefonicamente quando è sulla Cisa perché da Spezia, sua città natale, sta andando a Crema per ricominciare gli allenamenti e l’intervista è piena di ricordi.

Che effetto le farà incontrare di nuovo la Lucchese?

“Sarà una bella emozione perché Lucca ha rappresentato un momento importante della mia vita. Arrivai nella stagione 2006-2007 con Fouzi presidente e Simoni direttore generale. Ho un ricordo speciale per il povero Gigi Simoni che era una persona squisita, che mi volle in rossonero, quando ero sotto contratto con l’Inter e per me fu una doppia soddisfazione essere richiesto da lui. Ricordo che Simoni aveva ottimi rapporti con i neroazzurri e tutto fu più facile. Venire a Lucca in quegli anni era un onore per tutti e soprattutto per un giovane. Inoltre eravamo una squadra costruita (almeno inizialmente) per disputare un campionato di vertice. Almeno fino a gennaio ci riuscimmo,poi, le difficoltà finanziarie del presidente ebbero ripercussioni anche sulla squadra e non riuscimmo più a raggiungere l’obiettivo”.

Ricorda sempre i tifosi della Lucchese? 

“Certo. Ricordo che all’epoca era un’opportunità venire a giocare nella Lucchese. Era una squadra seguita con una buonissima cornice di pubblico. Nonostante fossi giovane giocai una trentina di partite. Spero di aver lasciato un buon ricordo alla piazza di Lucca”.

Lei , essendo un classe 1983, ha ancora voglia di stupire. Anche quest’anno è ripartito da Pergocrema, con quale obiettivo?

“Da parte mia c’è ancora questa voglia di stare con i ragazzi giovani e magari finire la carriera proprio in questa società intraprendendo un ruolo diverso con questi colori”.

Perché ha scelto proprio la Pergolettese?

“Dopo l’anno vissuto ad Arezzo, quando ci siamo fermati per la pandemia a fine febbraio, mi sentivo ancora bene e a mio avviso non era ancora giunto il momento di smettere. Soltanto che ero a fine contratto. Ho ricevuto una telefonata dal presidente della Pergolettese che mi voleva in maniera molto forte per fare da chioccia ai tanti giovani. Loro venivano da una salvezza ottenuta ai playout contro la Pianese ed io ho accettato con entusiasmo”.

Quindi il vostro obiettivo è la salvezza?

“Si, siamo una realtà che si deve consolidare. Credo sia importante salvarsi anticipatamente valorizzando i tanti giovani della società e anche quelli in prestito. Poi, in futuro, essendo una società che sta bene a livello economico, potremo valutare altri obiettivi”.

Quale ruolo le piacerebbe dopo aver smesso di giocare?

“Per adesso non ci penso perché mi diverto ancora e sono ancora protagonista nonostante l’età. Poi una parte di me ha in testa che l’obiettivo sia rimanere nel calcio e provare a fare l’allenatore. Magari, perché no, la Pergolettese potrebbe chiedermi di rimanere ad allenare. Se poi non sarà la Pergolettese, lo farò da un’altra parte. L’importante è che io mi comporti bene e dia tutto per questa società”.

Che partita si aspetta contro la Lucchese?

“La Lucchese ha cambiato allenatore e ha messo qualche giocatore nuovo, ha necessità di punti come noi e credo sarà una partita combattuta. Non dobbiamo sottovalutare la squadra rossonera perché è ultima in classifica. Massimo rispetto per questa società che in Serie C è di casa”.

Ci sono molti tifosi al seguito del Pergolettese?

“Abbiamo un buon gruppo di tifosi, purtroppo in questo momento non possiamo beneficiare del loro sostegno. Giochiamo in uno stadio piccolo che si riempie facilmente, ma adesso è inutile data la situazione. Nonostante tutto i tifosi ci fanno sentire il loro calore”. 

Dove è il vostro quartier generale?

“Noi giochiamo e ci alleniamo a Crema perché il nostro presidente ha preso in affitto un centro sportivo dove ci sono due campi di allenamento e la sede della società. Non ci manca niente per poterci allenare bene. Dobbiamo pensare soltanto a giocare”.

 



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