Galleria Rossonera
martedì, 20 aprile 2021, 12:28
di diego checchi
Fabrizio Gino Tazzioli è conosciuto un po’ da tutti perché ha allenato in tantissime squadre, sia professionistiche che dilettantistiche. Allora abbiamo voluto parlare con lui del momento della Lucchese e di come è andato questo campionato in casa rossonera. È chiaro che il tecnico barghigiano ha visto le cose dall’esterno, ma conosce bene le dinamiche del calcio. Quindi è stato un piacere poter parlare con lui.
Quante speranze ha la Lucchese di poter arrivare ai playout?
“Ce ne sono ancora, a condizione che vinca due gare e che i risultati degli altri non siano positivi. Finché la matematica non condanna, c’è l’obbligo di crederci”.
Come si aspettava il campionato di Serie C?
“Io avevo visto giocare il Como a Lucca e, nonostante sia la prima in classifica, non mi aveva fatto un’ottima impressione. Credo fosse un campionato alla portata dove la Lucchese doveva e poteva fare di più. Alla fine dispiace perché ci sono tanti amici all’interno della società rossonera”.
Certo è anche vero che per la Lucchese sarà molto difficile vincere due gare di fila, visto che non lo ha mai fatto in tutta la stagione.
“Intanto dovrà vincere contro il Lecco in casa, poi ci sarà da vedere quella dopo a Renate. A volte il calcio dà tutto ciò che ha tolto, in una settima”.
Quali sono i motivi per cui la Lucchese ha fatto un campionato così mediocre?
“Vedendo dall’esterno, da dove è più facile commentare, la cosa lampante è non aver mai trovato una soluzione nella fase difensiva, perché è impossibile prendere così tanti gol per una squadra che si vuole salvare. Penso sia stato il problema più grosso, nonostante i rossoneri abbiano avuto un attaccante andato in doppia cifra”.
Lei si è trovato a lottare per salvezza. Quali ingredienti ci vogliono per uscire da questa situazione?
“Devo dire che a volte ce l’ho fatta e altre volte no. Un esempio lo posso fare quando con il Castelnuovo eravamo ultimi alla fine del girone di andata e finimmo il girone di ritorno con una classifica da primi della classe. C’era un gruppo che non mollava mai, tutte le componenti remavamo dalla stessa parte. Inoltre non cambiammo troppi giocatori in corsa, perché quando cambi troppi elementi non sempre funziona ed è difficile portarli subito a una condizione ottimale. Cosa che, per esempio, è successa alla Lucchese. Sono arrivati giocatori che non giocavano da sei / sette mesi e questo non ha sicuramente agevolato. Per non parlare poi della situazione Covid, delle tante partite ravvicinate e dei tanti infortuni”.
C’è la convinzione che alla Lucchese sia mancato un regista di categoria che facesse gioco.
“In parte sì, magari un giocatore di categoria consolidato, sicuramente. Ma il fatto che abbia preso tanti gol penso sia dovuto a un problema difensivo di tutta struttura della squadra”.
Cosa vorrebbe dire ai tifosi della Lucchese che sono tutti molto delusi?
“Fa parte del gioco, l’importante è che la società sia sana e che abbia le carte in regola per riprovarci. In questo momento il calcio vive un grande problema generale. Avere tutti i conti in ordine è un bel biglietto da visita per il futuro. Diciamo che se l’anno scorso c’è stata fortuna ad essere ammessi alla Serie C, quest’anno è stato il contrario. Comunque capisco la loro grande amarezza, ma l’importante è che vada avanti il progetto del calcio a Lucca”.
È convinto che il progetto stadio sia l’unica medicina per poter fare calcio?
“Avere uno stadio che viene vissuto quotidianamente diventa un valore aggiunto, soprattutto in una città di rilievo come Lucca. Potrebbe anche portare nuove entrate sfruttandolo per altri eventi”.
A livello personale quanto le manca la panchina?
“Ho il calcio nel sangue e mi manca tanto. Ho avuto qualche possibilità di tornare ad allenare ma non me la sono sentita di andare lontano dalla mia famiglia in questo momento di allarme generale per il Covid. Se mi fosse capitata una situazione vicina forse avrei accettato”.
Ma il prossimo anno è pronto a ripartire?
“Spero mi capiti l’occasione”.
Ha un rammarico nella sua carriera di allenatore?
“Ho allenato in tante squadre toscane e a Lucca non mi è mai capitata l’opportunità. Spero che in futuro possa esserci l’occasione. Sarei veramente onorato di poter allenare la squadra della mia provincia”.
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