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Casotti: "La Lucchese cerca un attaccante in doppia cifra"

giovedì, 5 maggio 2022, 14:34

di diego checchi

Con Guido Casotti, giornalista di NoiTv e conduttore della trasmissione Curva Ovest, abbiamo fatto un bilancio sulla stagione della Lucchese. Ma in questa intervista si è parlato soprattutto delle prospettive future, sia della società che della squadra. Prima di tutto il collega ha tenuto a fare i complimenti a tutti per questa stagione.

Che stagione è stata?

“È stata una stagione molto positiva se consideriamo come era la situazione ad agosto. C’è rammarico, se così lo possiamo chiamare, di non essere andati avanti ai playoff con il Gubbio. Anche perché , dopo averlo visto con il Pescara in tv, ho capito ancor di più che la Lucchese poteva tranquillamente farcela contro la squadra di Torrente. Diciamo che i playoff erano la ciliegina sulla torta e l’importante è stato arrivare ad una salvezza tranquilla. Per questo voglio fare i complimenti a tutti”.

Che aria si respira attorno alla società rossonera? Proprio il DS Deoma ha detto che rinforzerà la squadra e confermerà lo zoccolo duro di quest’anno. Quindi crede che si possa alzare l’asticella?

“Magari Deoma sa cose che noi non sappiamo. Lucca meriterebbe una Serie C da protagonista con possibile sbocco sulla Serie B che manca da più di venti anni. Saltare l’asticella credo sia l’obiettivo di questi dirigenti. So che stanno cercando un attaccante da doppia cifra. Ma qui si innesta un altro discorso, ovvero sulle vicende societarie. Questi quattro soci quanto saranno in grado di alzare l’asticella? Finora hanno fatto ottime cose, ma per alzare l’asticella ci vuole un soggetto forte che dia linfa alla Lucchese e magari è dietro l’angolo e non lo sappiamo”.

C’è anche l’ipotesi che questi soci possano essere affiancati?

“Sì, ma se un imprenditore decide di mettere tanti soldi nella Lucchese, non dico che poi voglia comandare, ma almeno avere voce in capitolo sulle scelte e non mi sembra che all’orizzonte ci sia qualcuno. Credo che almeno per il momento vadano avanti con le loro forze. Non dico di non essere contento, anzi, ma bisogna essere coscienti anche delle loro possibilità senza fare troppi voli pindarici. Poi è vero che il calcio si fa anche con le idee e la programmazione, quindi sono convinto che Deoma farà degli acquisti mirati per rafforzare la squadra e terrà lo zoccolo duro di quest’anno”.

Che cosa ci vuole per allettare gente seria ad entrare nella Lucchese?

“Ci vuole il “fattore C”. Perché già non è facile trovare persone serie e ne sappiamo qualcosa. Ci vuole che qualcuno si appassioni a Lucca e alla Lucchese. Non dimentichiamo che la dirigenza ha avuto diversi contatti, ma ci vuole fortuna per trovare le persone giuste. Anche perché, altrimenti, meglio andare avanti con queste persone che hanno dato l’anima per la Lucchese”.

Come giudica il lavoro di Pagliuca?

“È un personaggio unico. Se non ci fosse andrebbe inventato. Calcisticamente parlando ha trovato il suo habitat naturale a Lucca. Vive la partita come se fosse un calciatore. A volte va sopra le righe ma dà fisionomia alla squadra, dà carattere. Sono contento per Bruno Russo che ha anche rischiato riportandolo a Lucca, ma ho sentito dire da tutti i ragazzi che è un allenatore preparatissimo e capace. Teniamocelo stretto, anche con i suoi limiti”. 

Cosa si augura per il futuro della Lucchese?

“Mi auguro una campagna acquisti saggia, mantenendo l’intelaiatura di quest’anno e integrando i ruoli scoperti. Mi auguro che torni anche la gente allo stadio, anche dalla media valle Garfagnana e dalla periferia lucchese, dato che la società attuale ha riacceso una fiammella di speranza, spenta negli anni. A Gubbio, per esempio, c’era un bel colpo d’occhio. Mi auguro inoltre di passare un’estate calcistica tranquilla e serena dove si possa parlare soltanto di calcio e non di cose burocratiche come le ultime passate”.

Secondo lei il futuro della Lucchese è legato allo stadio?

“Certamente sì. Lo hanno detto in tutte le salse anche i dirigenti rossoneri. Il futuro della Lucchese è legato allo stadio e la cosa che mi fa rabbia sono i tempi lunghi della burocrazia italiana. È vero che è stato dato l’interesse pubblico, ma è altrettanto vero come adesso il comune si debba dare una mossa. Non si può andare alle calende greche per costruire lo stadio. Ricordiamo ancora una volta che i contribuenti lucchesi non tireranno fuori un euro e la Lucchese giocherà al Porta Elisa in deroga. Ma per quanti anni lo potrà fare? Quindi mi auguro che almeno nel 2025 ci sia lo stadio pronto. Questo è il mio auspicio”.

 



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