Galleria Rossonera
martedì, 10 maggio 2022, 12:41
di diego checchi
Massimo Morgia elogia il lavoro della dirigenza e in particolare di mister Guido Pagliuca. Quando parla il tecnico romano, ma lucchese d’adozione, le sue parole non sono mai banali perché lo riteniamo un grande maestro di calcio e soprattutto uno di quei personaggi che ne ha viste veramente tante e che ha ancora voglia di mettersi in gioco, o in panchina, o alla guida di un settore giovanile.
Che cosa pensa del raggiungimento dei playoff da parte della Lucchese?
“È un giusto premio al grande lavoro fatto da Bruno Russo e da tutti gli altri, dallo staff tecnico capitanato da Pagliuca. È stata sicuramente una bella cosa che ha ravvicinato la gente allo stadio”.
Che impressione le ha fatto vedere così tante persone nella trasferta di Gubbio?
“Credo si sia ricreato quel clima che c’era a Lucca parecchi anni fa e che ultimamente si era perso, un po’ la pandemia, un po’ per i risultati sportivi. Sono contento che si sia ritrovato un bel feeling tra squadra e pubblico, perché la cosa più importante di questo sport è giocare per i tifosi e quelli rossoneri si meritano tante soddisfazioni”.
Che cosa pensa del lavoro svolto da Pagliuca?
“Guido lo conosco da una vita. È un passionale e molto preparato che fa giocare le sue squadre aggressive con palla a terra. Infonde carattere sia ai giocatori che all’esterno. Questo riavvicinamento è dovuto anche grazie al carattere di Guido e se fosse meno impulsivo sarebbe un allenatore da categorie superiori, anche se questa non vuole essere una critica”.
Che campionato è stato quello della Serie C di quest’anno?
“Secondo me, negli ultimi anni si è peggiorati in ogni categoria. Si è perso il lavoro di base anche se quello di Serie C rimane un campionato importante, ma ci sono regole sballate che andrebbero sicuramente cambiate, è stato un capolavoro”.
La società ha dato un input molto importante sulla programmazione a Pagliuca: cosa pensa?
“Penso che alla base di tutto ci siano i tecnici, se ovviamente ci si crede. Penso che su Pagliuca, la società abbia dimostrato di crederci tanto. Sono anche convinto che la piazza di Lucca non si debba accontentare dei playoff, bensì fare dei campionati di vertice perché ha un pubblico che si merita quanto meno la Serie B”.
Parlando di lei, che cosa vede nel suo futuro?
“Sono venuto via da Trapani circa un mese fa perché i programmi non coincidevano con le mie ambizioni sia tecniche, che mentali. Di base mi piace costruire e se non ci sono programmi ben delineati, preferisco salutare e ringraziare lasciando perdere un contratto. Non ho mai lavorato per soldi e non lo farò mai. Per quanto riguarda il mio futuro, devo dire che ho una certa età, la panchina mi manca sempre ma il mio sogno è quello di poter chiudere la carriera dove sono partito e cioè guidare un settore giovanile, anche vedo che nel calcio è sempre più difficile. Vedremo cosa succederà più avanti”.
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