Galleria Rossonera
venerdì, 18 ottobre 2024, 12:37
di gianluca andreuccetti
La Lucchese vuole ripartire dopo il pareggio immeritato contro il Sestri Levante. Domenica, i rossoneri scenderanno in campo allo stadio "Cabassi", contro la neopromossa Carpi. "Gli emiliani sono una squadra tignosa, ma vogliamo vincere". Queste le parole di Edoardo Saporiti, calciatore che partita dopo partita sta diventando il leader tecnico della formazione di Gorgone. Nativo di Genova, può vantare diverse esperienze in Serie C, tra cui quella di Potenza. Lo scorso anno, grazie alle sue giocate e alla sua qualità ha contribuito alla salvezza dei lucani. Da un punto di vista tattico, il classe 2001 può giocare sia come trequartista che come seconda punta. Edoardo Saporiti ha parlato ai nostri microfoni. Queste le sue parole.
Cosa l'ha spinta ad accettare la Lucchese in estate?
"Il direttore e il mister mi hanno subito convinto. Questa è una piazza storica e molto conosciuta, che voluto fortemente. Siamo un gruppo sano, fatto di ragazzi per bene e che si mettono a disposizione".
Due reti e quattro assist: un inizio di stagione niente male per lei...
"Giocando come seconda punta, sono più propenso a segnare o ad assistere con l'ultimo passaggio i miei compagni di squadra. É mister Gorgone che decide la mia collocazione tattica: anche se giocassi in una posizione più arretrata, non sarebbe un problema".
Sta trovando anche una certa confidenza con i calci da fermo, basti pensare alla gemma di Ascoli...
"Non è una novità: in tutte le squadre in cui sono andato ho avuto la responsabilità di calciare le palle inattive. A fare la differenza è la fiducia che il mister ha nei miei confronti: se mentalmente non sei lucido, certe giocate non vengono".
Nelle ultime partite sono arrivati 4 pareggi e 1 sconfitta: come si spiega questo calo?
"In alcuni casi non siamo riusciti a gestire le partite. A Perugia, gara condizionata dall'espulsione, siamo rientrati in campo nel secondo tempo con la volontà di ribaltare la partita. Subire subito un altro gol è stato però penalizzante. L'importante è pensare gara dopo gara, portando a casa più punti possibili".
In questa stagione in casa non avete ancora vinto: come mai questa differenza di trend rispetto alle sfide disputate in trasferta?
"Siamo amareggiati: il Porta Elisa dovrebbe essere il nostro punto di forza. Le condizioni del terreno di gioco e qualche episodio al limite sono elementi che ci hanno penalizzato. Fuori casa invece giochiamo a viso aperto, proponendo senza paura il nostro calcio. Il Carpi? Una neopromossa che stando filo da torcere. Domenica però vogliamo tornare a Lucca con una vittoria".
Che obiettivi vi siete fissati per questa stagione? A livello personale?
"Il nostro primo obiettivo è la salvezza. Una volta raggiunta la permanenza in Serie C, i playoff certamente sarebbero un grandissimo traguardo, per noi e per i tifosi. A livello personale, l'obiettivo è quello di continuare a fare gol e fornire assist, aiutando la Lucchese a crescere".
Un sogno nel cassetto? Un idolo?
"Un giorno voglio giocare in Serie A. La strada è lunga: i consigli dell'allenatore e dei compagni più esperti sono fondamentali per poter, un giorno, fare il salto di categoria. Il mio idolo invece è Ricardo Kaká".
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Parla il difensore protagonista della stagione conclusasi con la salvezza sul campo a Bisceglie: "Ci hanno sostenuti l'affetto e la vicinanza della piazza. Lucca ha una tifoseria che prova grande amore verso i colori rossoneri e volevamo raggiungere a tutti i costi la salvezza sul campo.
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