Detto tra noi

"Potremmo stare un anno fermi": a che gioco giocano Tambellini e Ragghianti?

martedì, 23 luglio 2019, 17:23

di fabrizio vincenti

L'assessore allo Sport, per molti invisibile, Stefano Ragghianti ci ha lasciati di stucco con un intervista a La Nazione di oggi conclusa (testualmente) con un "insomma" alla domanda del cronista di turno sulle prospettive di ampio respiro che potrebbero avere le cordate potenzialmente interessate alla Lucchese. Un'affermazione a nostro modo offensiva per coloro che sinora hanno manifestato interesse e che stride con il canonico moralismo di questa giunta, che si preoccupa di non far sapere i nomi dei tre saggi per garantire massima equità, salvo poi esprimere giudizi del genere senza ancora avere le carte sul tavolo. 

Queste dichiarazioni pubbliche sono peraltro state precedute e seguite da messaggi, sia da parte del sindaco Tambellini che da parte dello stesso assessore Ragghianti a dir poco disarmanti e di questo identico tenore "speriamo non si debba fermare il calcio a Lucca per un anno almeno". Frase, che i due in questione hanno ripetuto più volte in questi giorni a interlocutori diversi, sempre accompagnando l'espressione da un lungo e contrito sospiro. A questo punto la domanda viene spontanea: a che gioco giocate? Il sospetto, nemmeno troppo velato, è che questa gente difficilmente capace di prendersi una che una responsabilità di un certo tenore – e lo stato in cui versa la città lo testimonia (citiamo a caso Manifattura, Mercato del Carmine, Pulia, Palazzetto, Campo di Marte e siamo sicuri di scordarci qualcosa nella fretta...) – voglia mettere le mani avanti.

Una cordata, come dire, non ha certi requisiti, l'altra si basa su sponsor, la terza chissà se mai presenterà documentazione. E con questo poi, con il solito fare pretesco, arrivare, con tono grave e allargando le braccia, a dire che non c'è stato niente da fare. Che il sindaco non se la sente in coscienza, che magari il futuro tra un anno sarà meno avverso, che tutto quello che poteva essere fatto, è stato fatto. Ora, di fatti non ne sono stati prodotti. Tra le città che si trovano in questa incresciosa posizione, Lucca è stata l'ultima a rendere pubblico un bando. Per non dire di quanto non è stato fatto in precedenza a partire dal colposo ritardo con cui è stato prodotto il decreto ingiuntivo sui canoni dello stadio, e non dimenticando gaffes a ripetizioni e indelicatezze varie. Ci manca solo che la giunta Tambellini certifichi la sua insipienza con un flop del genere e in presenza di offerte che, salvo smentite, ci saranno. Inutile provino a mettere avanti le mani. Il giochino non funziona. 



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