Detto tra noi
lunedì, 4 novembre 2019, 17:50
di fabrizio vincenti
I segnali di risveglio iniziano a esserci. La Lucchese vista a Sesto Fiorentino, sotto un diluvio di pioggia, inizia a prendere forma. Inizia a far sognare i tifosi, quelle centinaia di irriducibili che stanno continuando, nonostante tutto a seguirla, a amarla, a soffrire per lei. La squadra di Monaco, il cui destino sino a poche settimane fa era incerto, inutile negarlo, sta iniziando a avere un carattere. E poi, si sa, le vittorie aiutano. E quella contro i lanieri, giunta al termine di una gara di sofferenza, ma anche di combattimento, carattere e forza, è di quella che possono valere l'innesco di un intero campionato.
Il torneo, del resto, pare ancora alla ricerca di protagoniste. La Lucchese, con un cammino per ora poco più che mediocre (tre vittorie in dieci gare) è a quattro punti dal primato. Segno che la partita è ancora assolutamente giocabile, il Prato, tra le favorite, ha già raccolto quattro stop, il Chieri stenta, solo il Casale sembra aver trovato continuità. Ecco perché non provarci sarebbe un delitto: la Lucchese deve crederci con tutte le sue forze. E nel leggere le dichiarazioni dei suoi protagonisti, il concetto pare iniziare a fare breccia dopo più di qualche reticenza e prudenza iniziali.
Assurdo pensare di dover attendere. Attendere cosa? Che si faccia lo stadio? Serviranno anni, mettiamocelo e mettetevelo in testa. Possibile ipotizzare (almeno) tre-quattro anni di inferno nei dilettanti? La Lucchese e i suoi tifosi dovranno fare i conti con campionati giocati in trasferta, e peraltro siamo convinti che ritrovare i professionisti potrebbe accelerare anche le lunghe operazioni che fanno da corredo alla partita dello stadio. Senza considerare che anche predisporre una squadra per vincere non significa fare centro. La storia è piena di buone intenzioni rimaste tali. E che la colonna dei costi, in serie D, non trova corrispettivo in quella dei ricavi. Ergo, va sfruttata questa occasione. Senza indugiare.
Nel frattempo, come è stato per il ruolo di portiere, dove l'arrivo di Coletta ha dato sicurezza a tutto il reparto permettendo di avere ricambi comunque validi, la società dovrà individuare una punta in grado di fare la differenza. Serve come il pane per fare quel salto di qualità che potrebbe tornare a fare sognare tutti. ProviamoCi.
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