Detto tra noi

Piedi per terra

venerdì, 25 luglio 2025, 08:51

di fabrizio vincenti

La nave è ufficialmente ripartita. E' per ora un piccolo bastimento, che salpa da un porto di ridottissima importanza, ma, perlomeno, è in viaggio. L'ultimo mese è stato davvero drammatico in casa rossonera, non tanto e non solo per l'ennesimo fallimento e le speranze di una intera tifoseria ancora una volta stracciate volgarmente. A preoccupare era la ripartenza, in tanti si sono affacciati come in un teatrino di campagna per cercare un po' di effimero spazio per poi ritirarsi in buon ordine e senza di fatto nessuno serio tentativo messo in campo, oltre alla una supposta volontà iniziale. Il rischio che si fermasse il calcio cittadino era consistente, e qualche soggetto colto dall'ennesimo colpo di sole, lo auspicava pure, forse non sapendo che l'iscrizione fuori numero non sarebbe stata così semplice da richiedere tra un anno, e dunque con il serio pericolo di dover ripartire da categorie ancora più infime. Forse questi soggetti colpiti dal solleone pensavano che da qui a un anno sarebbe arrivato il principe azzurro, magari da un paesino della Lucchesia? Chiariamo oltre ogni ragionevole dubbio: quanto è successo, la capacitò di reazione e l'interessamento mostrati hanno certificato ancora una volta, anche per i duri di comprendonio che non mancano mai intorno al Porta Elisa, che per personaggi del calibro di Manuel Vellutini o Luigi Lazzareschi, tanto per fare due nomi sulla bocca di tanti, la Lucchese sarebbe tranquillamente ripartita dalla terza categoria. O magari pure fermata per sempre. In fin dei conti sarebbe stato anche un problema in meno: nessuno li avrebbe più importunati con lettere commoventi o richieste di aiuto provenienti anche dai piani alti della politica.

I precedenti, sempre per chi ha la memoria corta, confermano la difficoltà nel reperire soluzioni: nel 2011 si attivarono un gruppo di piccoli imprenditori, nel 2019 un poker di persone con possibilità ridotte, una sola delle quali era imprenditore. Dunque, l'esito della gara comunale (non era mai successo che si coinvolgessero professionisti e volti noti, e ci pare sia stata una scelta importante quella dell'amministrazione comunale) non era scontato. Anzi. Dal lavoro della commissione è uscito Matteo Brunori e la sua Make Holding ritenti aventi tutte le caratteristiche per partire. Le prime impressioni paiono certificare la volontà di far qualcosa di serio, ma, come sempre, sarà solo il campo e il lavoro per strutturare la società che ci diranno quanto le premesse siano fondate. Non siamo in grado di valutare quanto detto in conferenza stampa dalla nuova proprietà, che ha avuto il merito di non fare promesse e di mantenere i piedi per terra. Ma le affermazioni sono state molto generiche: dunque è difficile andare al di là delle sensazioni a pelle, per quanto la scelta di ripristinare subito il marchio storico è stata decisamente felice. Tutti loro, dal nuovo proprietario all'allenatore, passando per le nuove figure introdotte sono comunque attesi alla prova dei fatti: nessun preconcetto, nessuna fiducia al buio. I tifosi, però, non potranno esimersi dal cercare di ricreare un ambiente che raccolga quanto visto in quella magica serata dello spareggio contro il Sestri Levante. Non è il momento del vittimismo o del distacco. Serve voglia di ricreare identità, serve amore per la Lucchese: è l'unica arma realmente a disposizione di chi vuole bene alla Lucchese. E, infine, servono piedi per terra. Ora più che mai, perché nulla sarà scontato. 



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