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Mister Indiani: "Della Lucchese temo il collettivo più che le individualità“

giovedì, 17 marzo 2016, 09:35

di diego checchi

Paolo Indiani, tecnico del Pontedera, ricorda la Lucchese e l’ambiente di Lucca con grande piacere ma domenica il suo Pontedera venderà cara la pelle perché, secondo lui, la salvezza non è ancora raggiunta. Una chiacchierata ad ampio raggio che fa capire il momento dei granata e che chiarisce anche cosa il tecnico teme della Lucchese.

Cha partita sarà quella di domenica prossima?

“Se lo sapessi... Credo che sarà difficile, ora la Lucchese gioca in modo diverso rispetto a prima. Purtroppo non siamo al massimo della condizione psico-fisica, tra infortuni e malattie. Della Latta era influenzato e spero di recuperarlo ma elementi Polvani e Bonaventura non li recupereremo per questa stagione perché hanno subito infortuni gravi”.

Come si trova a Pontedera?

“Quando avremo raggiunto la salvezza potrò dire che sono stati quattro anni straordinari, per ora mancano ancora sette punti e bisognerà farli in qualche maniera”.

Su cosa di deciderà il derby di domenica?

“Speriamo che si non deciderà sugli episodi come è successo a Siena, dove abbiamo preso due gol su due angoli; darebbe fastidio se succedesse di nuovo. Il campo in sintetico potrebbe essere un piccolo vantaggio per noi ma l’unica cosa sicura è che sarà una partita aperta e non una partita tattica”.

Cosa teme della Lucchese?

“Della Lucchese temo il collettivo rispetto alle individualità“.

Che ricordo ha dell’esperienza a Lucca?

“Degli anni di Lucca ricordo bene l’ambiente e la città, che è molto bella. Anche se l’ultimo anno abbiamo avuto problemi societari, dal punto di vista sportivo sono rimasto molto soddisfatto”.

Ha qualche rimpianto nella sua carriera da allenatore?

“Della mia carriera sono contento, bisogna essere sempre contenti, anche se penso che forse avrei meritato qualcosa in più”.



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