Galleria Rossonera
		
				
			
		
		giovedì, 19 marzo 2020, 12:04
di diego checchi
Maikol Benassi è a casa. Sta aspettando anche lui di capire come si evolverà la situazione riguardante l'emrgenza del Coronavirus e non vede l'ora di poter tornare in campo a lavorare con i suoi compagni. Come sta passando queste giornate? "Le passo in famiglia. Con mio figlio più grande facciamo i compiti, giochiamo con qualche gioco da tavolo, qualche partita alla play e qualche tiro in porta".
Sta seguendo una tabella che gli ha dato il professor Guidi con allenamenti personalizzati, di che cosa si tratta?
"Sto facendo una tabella personalizzata anche in virtù del problemino che avevo al polpaccio prima di questo stopo forzato. Si tratta di tabelle basate su corsa e lavori di forza. Il più del lavoro lo svolgo in casa."
Cosa ne pensa di questa situazione in cui ci siamo trovati catapultati quasi dal nulla?
"E' un periodo difficile da gestire. Fa strano che nel 2020 siamo costretti a stare chiusi in casa come fossimo andati 100 anni indietro. Adesso dobbiamo metterci il più possibile al riparo da questo virus. Dispiace che colpisca le persone anziane che sono più deboli. Ho letto che alcune loro patologie fanno da conduttore al virus. Sembra che il contagio sia facile anzi facilissimo."
Secondo lei ripartiranno i campionati calcistici?
"Secondo me faremo fatica a ripartire. Durante l'estate soprattutto la nostra categoria dilettantistica ha la problematica che la maggior parte dei tesserati lavora. Quindi mi sembra utopico pensare di farci giocare da giugno in poi. Il problema è che è difficle fare previsioni. I contagi e i deceduti stanno aumentando ed è ancora presto per fare una stima di quando passerà e di quando sarà possibile ripartire. Forse le restrizioni che sono state prese ad oggi sarebbe stato bene fossero state prese sin da subito. Se riuscissimo a ripartire a maggio, come tutti speriamo, entro giugno riusciremo a finire il campionato".
Quanto le manca il campo e lo spogliatoio?
"Manca tantissimo. Siamo abituati a fare un lavoro che ci piace e all'area aperta. Stare qui a non poter far niente c'ha cambiato la vita radicalmente. L'unico sollievo è pensare che lo stiamo facendo tutti e sopratutto lo stiamo facendo ognuno per la propria famiglia e per il paese. Spero di poter cominciare il prima possibile ad allenarmi con i compagni con i quali mi sento sul gruppo whatsapp tutti i giorni. Vedremo poi cosa deciderà la Lega. Prima di tutto però non dimentichiamoci che viene la salute. Speriamo a breve vengano trovate delle cure o dei vaccini che possano aiutare."
Lei dovrà ancora scontare due giornate di squalifica...
"Diciamo che dovrò ancora stare due settimane in quarantena. Quando rientrerò dovrò ancora scontare quelle due giornate di squalifica ma se penso a tutti i sacrifici che stanno facendo le famiglie al confronto non è niente."
Vuol dire qualcosa ai tifosi in questo momento così delicato?
"Dispiace che in un momento così positivo per noi e per loro ci siamo dovuti fermare. Ci hanno sempre dato una grossa mano sin dall'inizio e sarà fondamentale averli ancora lì con noi appena ripartiremo."
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