Galleria Rossonera

Mister Lopez: "Spero un giorno di ritornare: mai dire mai"

venerdì, 20 marzo 2020, 11:57

di diego checchi

Mister Giovanni Lopez ritorna a parlare dopo tanto tempo a Gazzetta Lucchese e lo fa in un momento dove il calcio è sicuramente in secondo piano visto quali sono le vicende legate al Coronavirus. E' sempre un piacere parlare con il trainer romano, sicuramente uno che bada al sodo e che dice quello che pensa senza tanti giri di parole o luoghi comuni come spesso si usa fare in questo sport. Ha giocato in Serie A nel Vicenza è stato il secondo di Reja alla Lazio facendo anche la Coppa Uefa, ha allenato diverse squadre fra Serie B e Serie C ma la cosa che ti impressiona di lui è che si presenta con grandissima umiltà. L'abbiamo raggiunto telefonicamente ed all'ex mister rossonero abbiamo subito chiesto come passa le sue giornate:

"Continuo a guardare partite, leggo libri, mi aggiorno sui siti. Ho la fortuna di avere un giardino e mi diletto nel curarlo".

E' stato a Lucca poco tempo fa a vedere giocare la squadra rossonera...

"Sono venuto a vedere la Lucchese nell'occasione della gara casalinga contro il Casale quando subì la rete del pareggio proprio all'ultimo minuto. Continuo ad andare a vedere partite per conoscere i giocatori." 

Come cambierà il calcio quando si ripartirà dopo l'emergenza Coronavirus? 

"Non saprei rispondere. Non so come potrà cambiare il calcio ma sono convinto che saremo cambiati noi sia nel quotidiano che nel rispetto delle altre persone. Questa privazione della libertà quotidiana ci farà apprezzare le piccole cose che abbiamo sempre avuto a disposizione".

Quest'anno è stato esonerato quando era alla guida della Viterbese. E' cambiato qualcosa nel calcio di Serie C negli ultimi anni? 

"Ho allenato per 14 gare la Viterbese lasciando la squadra al sesto posto, pensare che adesso sono dodicesimi e sono stato esonerato per alcune genialità di alcune persone..... Al di là di questo il calcio è sempre il solito. Il girone C è più strutturato, più fisico ma il calcio rimane quello. Magari in quel girone si privilegia meno il gioco cosa che invece a me con le mie squadre piace fare." 

Che ne pensa invece della Serie D? 

"E' un campionato che non conosco benissimo. Ma ho visto tanti giocatori bravi che potrebbero fare tranquillamente la categoria superiore e che per motivi quasi sempre sconosciuti non riescono ad emergere da quella categoria." 

Quando ripartiranno i campionati e lo sport in generale?

"E' una domanda a cui non so rispondere. Dobbiamo aspettare gli eventi. E' impossibile rispondere perchè non si può calcolare in maniera matematica quali potranno essere le tempistiche. Certo è che dipende anche da noi se riusciamo a stare alle regole comportamentali che ci hanno richiesto. Questo è fondamentale. Cosa che fino ad adesso sembra non essere riusciata." 

Conosce qualcuno della Lucchese di adesso?

"Conosco Monaco. Conosco bene bene Cruciani, ottimo giocatore. Nolè per averlo avuto. E poi conosco tutto il resto, tifosi e ambiente." 

Secondo lei ce la farà la Lucchese a vincere il campionato? 

"Spero che ce la faccia. Sarà una lotta fino alla fine fra Lucchese e Prato. Lo scontro diretto deciderà forse le sorti del campionato." 

E' favorevole alla regola dei giovani in Serie D? 

"Sono favorevole in parte perchè il problema è che il giovane sia bravo altrimenti non serve ne a lui ne alle società."

 Che cosa ricorda in particolare della sua esperienza di Lucca? 

"Ricordo tutto molto volentieri. Quando incontro gente di Lucca e non so se sono cose vere o false mi ripete che è stato quello con me alla guida il momento più alto della squadra negli ultimi 20 anni. Avrei voluto continuare un altro anno a Lucca ma poi purtroppo a causa degli eventi non mi è stato permesso. Spero un giorno di ritornare. Penso di aver lasciato un buon ricordo. Mai dire mai. A Lucca mi sono fatto tanti amici dal dottor Tambellini, al mio secondo Niccolai, al mio amico Biato, ad un professionista come Antonio Obbedio, al prof Guidi, insomma potrei star qui a nominarne all'infinito". 

Quali sono state le sue partite più belle alla guida dei rossoneri, forse quelle con il Parma nei playoff? 

"A parte quelle ricordo volentieri quella del derby a Pisa dove lottammo e perdemmo 2-1, era il primo anno e quella contro l'Alessandria che vincemmo 2-1". 

Vuol dire qualcosa ai tifosi? 

"L saluto e li ringrazio tutti per come ci hanno sostenuto, sempre e comunque."



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