Galleria Rossonera
giovedì, 10 settembre 2020, 20:08
di diego checchi
Daniele Solcia ha appena finito l'allenamento del pomeriggio e si racconta a Gazzetta Lucchese, spiegando perché è venuto a Lucca e che tipo di giocatore è: "Questa per me è la prima volta lontano da casa e devo dire che mi sto trovando molto bene, i compagni si sono dimostrati da subito aperti e disponibili. Ovviamente ho legato subito con i ragazzi con cui ho condiviso i primi giorni allo stadio, ho anche avuto l'occasione di visitare la città e mi è piaciuta tanto".
Ha passato le ultime stagioni al Pontisola in Serie D, come ha ricevuto la notizia del trasferimento alla Lucchese?
"Esatto ero al Pontisola vicino a Bergamo e quando ho saputo che sarei potuto arrivare a Lucca sono stato da subito entusiasta, volevo fare un esperienza fuori casa e sono stato da subito contentissimo, anche perché la Lucchese è una piazza storica".
Quali sono le sue caratteristiche principali?
"Leggo abbastanza bene l'azione e me cavo piuttosto bene con i piedi, sono anche bravo nei colpi di testa".
Quando ha cominciato a giocare a calcio?
"Ho iniziato già all'asilo quando avevo 5 anni con la squadra che adesso si chiama Tritium ed è in Serie D".
Poi è passato all'Atalanta, chi è stato il suo maestro?
"Ho avuti diverse persone importanti per la mia crescita, i principali sono Stefano Bonaccorso, il direttore attività di base all'Atalanta e mister Lorenzi che ho avuto per 3 anni nelle giovanili dell'Atalanta con cui ho fatto fino alla Berretti".
Questa sarà la sua prima esperienza da professionista, cosa si aspetta?
"Il campionato di Serie C me lo aspetto molto competitivo e mi aspetto anche uno stadio pieno di tifosi vista la piazza, a patto che, ovviamente si sblocchi la situazione relativa al Covid...".
Pensa che questa pausa prolungata vi penalizzerà?
"Stare fermi tanto tempo ci ha penalizzato un po' a livello fisico, ma a penso che a livello mentale, dopo 6 mesi di stop, arriveremo tutti carichissimi all'inizio del campionato".
Domenica ha esordito da titolare contro la Fiorentina, affrontando giocatori del calibro di Ribery. Che emozione è stata?
"È stata senza dubbio un'esperienza fantastica che non scorderò facilmente. Era la prima volta con una grande squadra in un grande stadio, è stato sicuramente molto stimolante e ho imparato molto".
Ha avuto un po' di sfortuna in occasione dell'autogol, ma sono cose che capitano, però ha dimostrato già una grande personalità...
"Meno male, vuol dire che sono pronto ed ho una grande voglia di mettermi in gioco".
Il ritiro sta andando bene?
"Sì molto, il ritiro servirà molto a cementare il gruppo, soprattutto per noi nuovi passare tanto tempo insieme aiuta a consolidare i rapporti".
E fuori dal calcio, studia?
"Mi sono appena diplomato liceo scientifico e non so ancora cosa farò l'anno prossimo. Vorrei continuare gli studi ma mi devo organizzare per capire cosa fare e dove farlo".
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