Galleria Rossonera
giovedì, 29 aprile 2021, 12:47
di diego checchi
Anche dalla Turchia tifano per la Lucchese e sperano che possa raggiungere i play out. Ne abbiamo parlato con Daniele Cavalletto, che dal 20 di marzo scorso è assistant coach di un altro ex rossonero, quel Francesco Farioli che fece il preparatore dei portieri prima con Pagliuca, poi con Galderisi e Cavalletto, infine con Baldini: "Siamo arrivati al Karagumruk il 20 marzo, Francesco (Farioli ndr) era già in Turchia che faceva il collaboratore tecnico all'Alanyaspor, una squadra sempre della serie A nel sud della Turchia. Mi ha chiamato dopo che ha ricevuto l'offerta dalla società di diventare head coach, visto che con lui ho sempre avuto un buon rapporto e sapeva che ero disponibile dopo l'esonero di Pesaro. Ho avuto la possibilità di svincolarmi e ne ho approfittato per fare questa esperienza, ovviamente ho concordato questa scelta con Galderisi e con lui non è assolutamente una separazione".
Come sta andando l'esperienza?
"Qui al Karagumruk stiamo facendo un bel lavoro ed è senza dubbio un esperienza che accresce il mio curriculum, questo è un calcio di livello, ci sono squadre come il Galatasaray, il Besiktas o il Fernerbhce che anche in Europa hanno detto la loro. In rosa ci sono gli italiani Viviano, Bertolacci e Borini oltre a altre vecchie conoscenze del campionato italiano come Zukanovic, Biglia e Castro. Nell'ultima gara abbiamo pareggiato per 2 a 2 e mancano 4 partite alla fine del campionato che finirà a fine maggio, abbiamo ancora qualche possibilità di qualificarci per l'Europa League e speriamo di farcela".
Domenica la Lucchese giocherà una partita importantissima contro il Renate, come dovrà affrontarla?
"Seguo sempre la Lucchese e sono rimasto un grande tifoso rossonero. Queste sono partite che non necessitano di preparazione a livello motivazionale, tutti sicuramente hanno la consapevolezza di affrontare una partita che decide una stagione. Per la Lucchese questa è la vera finale, vincendo e sperando nella giusta combinazione di risultati avrà la possibilità di andare a giocare un altro campionato".
Tra Renate e Lucchese c'è una certa differenza tecnica, ma lei pensa che la motivazione farà la differenza?
"Nel calcio la differenza la fa la testa, con maggiore volontà e grinta si può sopperire allo svantaggio tecnico. Il Renate del nostro amico Obbedio ha fatto un gran campionato e ha valori oggettivi alti, la Lucchese però non deve pensare a chi a di fronte ma a cosa si sta giocando, potrebbe essere anche allo Juventus Stadium o a San Siro e non dovrebbe farebbe differenza. Conosco bene l'ambiente, della società conosco solo Bruno Russo e ho lavorato con il preparatore Guidi, il dottor Tambellini e Alvaro Vannucchi. Ho conosciuto anche Di Stefano e so che è un buon tecnico e poi è rimasto tutta la stagione, sono sicuro che tutti sapranno stimolare la squadra al massimo. Arrivare ai play out valorizzerebbe il lavoro anche degli tecnici che si sono succeduti sulla panchina rossonera in questa stagione, bisogna che tutti siano uniti per raggiungere un grande obbiettivo, io ci credo e so che anche Lucca ci crede. La Pantera può essere ferita, ma prima di morire venderà cara la pelle e sono sicuro che l'ultimo ruggito sarà il nostro, l'abbiamo dimostrato in passato e lo dimostreremo anche domenica. Andiamo a vincere questa finale e arriviamo ai play out, poi sarà una dimensione completamente diversa ma adesso non bisogna neanche pensarci, adesso bisogna pensare all'allenamento e alla rifinitura prima della partita"
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