Galleria Rossonera
lunedì, 22 luglio 2024, 15:50
di gianluca andreuccetti
Partire dal basso non è mai semplice. Nel calcio, come nella vita, per raggiungere certi obiettivi bisogna superare tanti ostacoli. Dai più semplici ai più complessi. Lo sa bene Ighli Vannucchi, calciatore che ha vestito la maglia della Lucchese nei suoi primissimi anni di carriera. Nativo di Prato, Vannucchi è cresciuto nel settore giovanile del Margine Coperta. Nel 1993 per lui arriva la svolta, con il passaggio in rossonero e l'esordio, tre anni più tardi, in Serie B. Lucca è stato il primo tassello di una lunga carriera, che ha visto il fantasista calcare i più importanti campi di Serie A e B, indossando le maglie di Empoli, Venezia, Palermo e Virtus Entella, tra le altre. Ighli Vannucchi ha rilasciato un'intervista ai nostri microfoni. Con lui abbiamo parlato del suo passato alla Lucchese e non solo. Ecco le sue parole.
Che ricordi ha dell'esperienza alla Lucchese?
"Con questi colori ho un legame che va oltre la sfera calcistica: Lucca è la città che in cui vivo e che ormai mi ha adottato. Quando arrivai nel 1993, la Lucchese era una società con un progetto giovanile ben definito e organizzato. Un vivaio in grado di preparare i ragazzi al salto in prima squadra".
A proposito di calcio dei grandi, il suo esordio in Serie B è arrivato a 19 anni in un Pescara-Lucchese del 1996...
"Sì, il risultato non fu positivo perché perdemmo per 3-0. A prescindere dal risultato, l'esordio tra i professionisti è sempre un traguardo. Quando entrai in campo tentai subito un tunnel, gesto che non piacque ai miei compagni di squadra che nel post partita mi rimproverarono. Per me il calcio è prima di tutto un divertimento".
Sempre nella stagione 1996-97, ebbe il merito di segnare il suo primo gol tra i professionisti contro il Cesena, contribuendo alla salvezza della Lucchese in Serie B...
"Non fu un'annata semplice per la Pantera. Ad un certo punto della stagione il ds Pino Vitale, di comune accordo con mister Bolchi, decise di inserirmi insieme a Marco Rossi in prima squadra. Nello scontro diretto contro il Cesena, disputato al Porta Elisa, segnai la rete che ipotecò la vittoria ai danni dei romagnoli. Un successo che allontanò la Lucchese dalle zone calde della classifica".
Un giudizio sulla stagione appena trascorsa dalla Pantera?
"Io simpatizzo sempre per le squadre per cui ho giocato. Negli anni '90 la Lucchese era una delle realtà più interessanti di tutto il campionato di Serie B, dove tutto era organizzato al minimo dettaglio. Auguro alla Pantera un futuro roseo".
In passato la Lucchese le ha mai proposto di tornare, questa volta nelle vesti di dirigente?
"Massimo Morgia mi ha presentato nelle scorse settimane il presidente Bulgarella. Un incontro però informale, non di lavoro. Il direttore Morgia ha in mente un progetto serio e che rispecchia i miei valori. Personalmente gli ho dato la mia disponibilità, ma non a tempo pieno, considerando che ho un'attività di moda ben avviata".
Come mai in Italia i giovani non riescono ad emergere?
"Mancano siano le strutture che una progettazione per fare crescere i ragazzi. Anche la Lucchese stessa sembra che a livello di strutture sia in difficoltà. La speranza è che la Pantera torni ad essere una società che possa fare emergere in prima squadra un numero importante di giovani".
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