Porta Elisa News

Un anno fa la ripartenza sul campo della Lucchese

giovedì, 6 agosto 2020, 12:34

di diego checchi

Un sole torrido come quello di oggi, un manipolo di giocatori in prova e tanta buona volontà da parte del presidente Bruno Russo, del direttore generale Mario Santoro, dell’amministratore delegato Alessandro Vichi, del direttore sportivo Daniele Deoma e di uno staff tecnico composto da Francesco Monaco come allenatore, Toni Carruezzo come vice, Gabriele Baraldi come collaboratore tencico, Riccardo Guidi come preparatore atletico, Alessandro Coluccio per recupero infortunati e Giuseppe Di Masi preparatore dei portieri. Questo era il sogno che partiva proprio oggi, alle ore 16.30 dallo stadio Porta Elisa quando Monaco dette il fischio d’inizio e ci trovammo davanti tante facce sconosciute, ma anche no. Perché c’erano Meucci, Vignali, Lici, Fazzi, Nolè e Nazzareno Tarantino a fare da chioccia ad un gruppo che aveva bisogno di trovare un’ossatura ben definita. Poi c’è stato il mercato vero e proprio, sono arrivati i vari Cruciani, Ligorio, Falomi, Remorini, Benassi e gli altri giovani a completare la batteria. Intanto il campionato iniziava a settembre e dopo la trasferta di Casale la squadra era penultima in classifica e c’erano tanti punti interrogativi. Ma quello che non è mai mancato è la coerenza di questa società nel difendere le scelte fatte e i giocatori che ci hanno messo sempre la faccia senza sfuggire da ogni situazione. Quella settimana è stata cruciale. È arrivato un altro pezzo importante della Lucchese di adesso: quel Coletta che ha trasformato la retroguardia rossonera dando sicurezza e da lì c’è stato un filotto di vittorie anche perché, mister Monaco, ha azzeccato le mosse mettendo Papini centrale di difesa e trovando in Cruciani un playmaker che pian piano è salito di condizione. A nostro avviso, la prima svolta del campionato è stata la vittoria di Montemurlo contro il Prato. Da lì si è capito che la Lucchese poteva scalare posizioni. Un’altra gara spartiacque è stata la vittoria di Caronno quando fino a dieci minuti dalla fine la Lucchese perdeva per 2 a 0 ed ha vinto per 3 a 2. A dicembre c’è stato poi il mercato e la Lucchese non si certamente tirata indietro prendendo un giocatore top per la categoria come Pasquale Iadaresta che poi è stato quello che ha fatto il gol della promozione contro il Ligorna. La Lucchese si è rivelata la miglior difesa ed è riuscita anche a far migliorare un giocatore come Jonathan Bitep che veniva dalla prima categoria e esprimeva un enorme potenziale fisico ma tecnicamente era acerbo. Su di lui ha lavorato molto Toni Carruezzo e a Savona è riuscito a fare anche un gol. Insomma, un campionato vinto e interrotto dal Covid il 23 febbraio 2019, dove la Lega ha deciso di cristallizzare la classifica. Un punto sopra il Prato con 48 punti, la miglior difesa con 19 gol subiti, una squadra che ha combattuto su tutti i campi e tante belle realtà che si sono affacciate al calcio che conta come Giovanni Nannelli classe 2000, Diego Bartolomei classe 2001, Filippo Fazzi classe 2000, Federico Papini classe 1999 e il più piccolo Lorenzo Pardini classe 2002. 

Società. La coerenza è stata sempre alla base di questa società. Da quel 29 luglio (quando c’è stata l’iscrizione a Roma dopo una corsa folle) ad ora. Saranno stati fatti degli sbagli, ma nessuno è infallibile. Vogliamo elogiare la società per quello che è riuscito a fare. Ha riallacciato i rapporti con l’amministrazione comunale, ha dichiarato sin da subito che il progetto di questa Lucchese era quello di ristrutturare il Porta Elisa ed entro agosto sarà presentato il progetto di massima in comune dalla società Aurora Immobiliare S.r.l. di Frosinone. La Lucchese è una società particolare perché non è di un unico soggetto ma di tanti sponsor principalmente lucchesi che hanno voluto sposare questo progetto e hanno avuto fiducia in queste 4 persone per ridare vita a un calcio sostenibile che ha portato al primo anno alla promozione dalla D alla C. Il direttore Deoma è un sanguigno, ha le sue idee e tiene la barra dritta non facendosi distrarre mai dalle tante voci e situazioni che ci sono state in questa stagione. Avrà anche sbagliato qualche colpo di mercato ma ne ha indovinati a tanti. Dal punto di vista delle infrastrutture la Lucchese è riuscita ad accaparrarsi anche lo stadio di Saltocchio dove farà giocare il settore giovanile, a mantenere l’Acquedotto e soprattutto a far giocare le gare interne al Porta Elisa. Quest’ultima cosa non è stata semplice. Dicevamo del settore giovanile e della società perché sostanzialmente sono cambiate diverse cose: la società è diventata da una S.S.D. a una S.r.l. perché la Lucchese è ormai una squadra professionistica. Da collaboratore tecnico Baraldi è diventato socio con l’11%. A proposito, oltre a quelli dell’anno scorso e Baraldi, sono entrati anche il commercialista Giovanni Mei con il 5 % e Mario Santoro che ha preso un quarto delle quote già appartenenti a Russo, Deoma e Vichi. Tutti e 4 hanno il 21 %. A proposito di settore giovanile, Vito Graziani è diventato responsabile unico del settore giovanile affiancato da Valienzi e Casella e da tanti altri collaboratori. Nel settore giovanile sono entrati sia Carruezzo che Tarantino: il primo era il vice di Monaco e il secondo era un giocatore della prima squadra. Alleneranno rispettivamente la Berretti e i Giovanissimi Regionali. Come secondo allenatore è arrivato una vecchia conoscenza rossonera, ovvero Lulù Di Stefano, uno degli artefici di quella cavalcata degli anni’90 che ha prima portato la Lucchese in B e poi ce l’ha tenuta per 9 anni. Per quanto riguarda il calcio giocato ci sono stati varie conferme sul mercato, ma queste sono cose recenti ed è inutile starle ad elencare. 

Tifoseria. La tifoseria ha vinto sempre, dalla prima partita all’ultima che la squadra ha giocato perché è sempre stata sugli spalti ad incitare la squadra, a rumoreggiare quando ce ne è stato di bisogno ma ha sempre invaso le tribune avversarie facendo si che la Lucchese si sentisse sempre in casa. Proprio per questo che la società ha creato un Lucchese point nel dicembre scorso. Un punto di ritrovo dove i tifosi possono acquistare gadget e parlare di Lucchese. Tutte cose che hanno dimostrato una grande aggregazione. Ci auguriamo che i rapporti continuino ad essere così idilliaci tra le parti perché la tifoseria rossonera è il dodicesimo uomo in campo. Vogliamo chiudere con una considerazione o forse una domanda: ma quante cose sono cambiate in un anno? 

 




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