Galleria Rossonera
domenica, 23 giugno 2024, 07:09
di gianluca andreuccetti
Il Pontedera è una delle rivelazioni delle ultime stagioni di Serie C. Nonostante non abbia il blasone di altre società, i granata sono riusciti negli ultimi anni a togliersi diverse soddisfazioni, sia a livello di risultati che di gioco espresso. Una realtà che, inoltre, si sta rivelando un trampolino di lancio per diversi giovani interessanti. Un progetto serio e con obiettivi a medio lungo termine. Moreno Zocchi, direttore sportivo dei granata, è intervenuto ai nostri microfoni. Con lui abbiamo parlato della stagione del Pontedera e della Serie C in generale, con un parere sulla Lucchese. Ecco le sue parole.
Come giudica la stagione del Pontedera?
"Il giudizio è positivo. Siamo stati protagonisti di un'annata altalenante, che si è conclusa però con la qualificazione ai playoff. Peccato per l'eliminazione contro il Pescara".
Dando uno sguardo ai dati, la vostra è stata una delle squadre più giovani del campionato. Che importanza ha la linea verde per voi?
"I giovani sono fondamentali, sono la nostra ancora di salvezza. Siamo una delle poche realtà della Serie C dove il numero degli under è maggiore rispetto a quello dei calciatori più esperti".
In un campionato come questo, l'esperienza conta però...
"Senza giocatori del calibro di Espeche e Martinelli non avremmo ottenuto gli stessi risultati. Entrambi sono due esempi che un ragazzo deve seguire, se un giorno vuole diventare a tutti gli effetti un professionista".
L'ha sorpresa l'addio di mister Canzi?
"Sinceramente sì. Non tanto per l'addio in sé: sapevo che aveva qualche opportunità. Mi ha sorpreso il fatto che abbia scelto di intraprendere una nuova avventura nel calcio femminile".
Con il nuovo tecnico Agostini, la filosofia del Pontedera sarà sempre la stessa? Stiamo parlando di un allenatore che ha alle spalle un percorso importante con le Primavere di Cagliari e Genoa...
"La nostra filosofia non può essere diversa da quella che stiamo interpretando. La nostra scelta è ricaduta su un allenatore giovane, ambizioso e che può dare continuità al nostro progetto".
Tolto il Pontedera che è una delle poche eccezioni, come mai in Italia ci sono poche società che vogliono puntare sui giovani?
"Perché molte società puntano ad ottenere risultati subito e non hanno obiettivi a lungo termine. Per un calciatore esperto infatti è più semplice apprendere certe nozioni tattiche, tecniche o caratteriali".
Un giudizio sulla Lucchese?
"La Lucchese è una squadra che a me piaceva molto, sia per il gioco espresso che per i calciatori presenti all'interno del suo organico, come Tiritiello e Chiorra, ad esempio. Una compagine ben allenata, che nella parte centrale del campionato però ha avuto qualche difficoltà".
La squadra che l'ha stupita di più?
"Il Cesena per certi versi è stata una sorpresa. Non è semplice vincere il campionato, dando ampio spazio a tanti giovani. Sempre nel girone B, parlerei anche della Carrarese, che ha fatto un campionato che nessuno francamente si sarebbe potuto aspettare. Se guardiamo alla regular season e non ai playoff, anche la Torres ha mostrato grandi cose".
Un parere sulle squadre U23?
"Un valore aggiunto per Juventus, Atalanta e Milan, oltre che ai calciatori delle società stesse. Per la Serie C, vedo si aspetti positivi ma anche negativi, come la totale assenza, nel caso di gare casalinghe, di una cornice di pubblico adeguata per questa categoria".
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