Galleria Rossonera
venerdì, 18 agosto 2023, 08:30
di fabrizio vincenti
La carriera parla per lui. Robert Gucher vanta una quantità di presenze incredibile nei campionati professionistici italiani: 24 in serie A, 169 in serie B, 123 in serie C, in carriera ha indossato le maglie tra le altre di Pordenone, Pisa, Frosinone, Vicenza. E dovunque ha lasciato il segno, prima di tutto come persona, poi come calciatore. Austriaco, che ormai si sente anche italiano, il centrocampista è destinato a essere uno dei protagonisti della prossima stagione rossonera.
E' quasi da un mese in rossonero: come sta andando?
"Bene, la squadra si sta costruendo giorno dopo giorno, ci stiamo conoscendo e il mister sta trasferendoci le sue idee di gioco e noi le stiamo recependo".
Perché la scelta di Lucca?
"Dopo un anno e messo di incubo sia personale, ho perso mio padre, sia calcistico, trovandomi svincolato dopo aver firmato un contratto per due anni e mezzo, ho cercato di rimanere lucido per la mia carriera e la mia famiglia. Avevo bisogno di ritrovare la serenità, conosco bene sia il mister che il direttore sportivo, la loro presenza mi ha fatto decidere per Lucca. E poi ho sempre cercato progetti dove ci fosse la possibilità di fare un passo indietro e poi due in avanti, di ricostruire e far sognare la gente: qui c'erano le condizioni. Di Lucca e della Lucchese mi ha parlato bene anche Di Quinzio con cui mi sono confrontato".
Dal Pisa alla Lucchese, non è il primo, ma certo sa bene della rivalità: è un aspetto che l'ha frenata?
"Sono un professionista e il pane lo devo portare io alla famiglia. Sono stato capitano del Pisa, è normale la rivalità ma non ho avuto paura a fare il passo: so quello che ho lasciato a Pisa e so che i tifosi della Lucchese sono contenti di avermi in squadra. Il 98,8 per cento dei messaggi che ho ricevuto dopo il passaggio è stato per farmi i complimenti, sia da Pisa che da Lucca. Vuol dire che ho lasciato qualcosa a livello umano, peraltro è successo un po' in tutte le piazze dove sono stato: ora sta a me conquistare i tifosi della Lucchese. L'uomo viene prima di tutto".
Il girone viene definito quasi proibitivo...
"Possiamo sorprendere, nessuno ci prenderà in considerazione ma sono convinto che daremo fastidio a tutti attraverso il nostro gioco e le idee del mister. Servirà ovviamente completare la squadra perché la stagione è lunga, ma possiamo dire la nostra, anche se il girone è tosto".
Qual è il suo obiettivo stagionale?
"Tornare ai miei livelli, come ho sempre fatto e ora che sono tra i giocatori più esperti, quello di far crescere qualche ragazzo oltre a far crescere con i risultati questa società
Complimenti per come parla l'italiano, davvero non è facile trovare stranieri che hanno la sua padronanza.
"Grazie, fa piacere sentirselo dire. Mi sento italiano, tenga conto che metà o quasi della mia vita l'ho passata qui e dal primo giorno che sono arrivato ho sempre pensato che fossi io a dovermi adattare, a partire dalla lingua. A volte i colleghi stranieri, pensando di passarci al massimo due anni non si premurano nemmeno di imparare la lingua. Io ormai mi sento più italiano che austriaco e sono contento per come sono stato accolto".
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L'attaccante rossonero a Gazzetta: "La nostra forza è il gruppo e sentiamo il sostegno sia dei tifosi che della città, i quali ci stanno dando una grossa mano. Gorgone, figura centrale in quello che stiamo facendo: la salvezza sarebbe un risultato straordinario"
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Parla il difensore protagonista della stagione conclusasi con la salvezza sul campo a Bisceglie: "Ci hanno sostenuti l'affetto e la vicinanza della piazza. Lucca ha una tifoseria che prova grande amore verso i colori rossoneri e volevamo raggiungere a tutti i costi la salvezza sul campo.
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