Galleria Rossonera
giovedì, 12 febbraio 2015, 15:52
di diego checchi
Nicola Migazzini parla a ruota libera a Gazzetta Lucchese senza sottrarsi alle domande scomode, chiarendo tutti quelli che sono i suoi punti vista su di una vicenda, quella del calcioscommesse, che lo ha visto al centro delle attenzione suo malgrado.
Come sta vedendo il momento rossonero?
“Questo momento lo vedo bene, non è una sconfitta che fa cambiare quello in cui crediamo. Finora abbiamo dimostrato che la strada è quella giusta”.
Che cosa è mancato a Pontedera?
“Sicuramente è stata una partita condizionata dagli episodi, un po' per colpa nostra, un po' in maniera accidentale, però l'abbiamo vista e rivista e siamo convinti di dover approcciare la partita in maniera diversa”.
Adesso arriva la Spal?
“Questa è una squadra costruita per fare un campionato di vertice e si trova invischiata nella lotta salvezza, ma verrà qui cercando di vincere e fare la partita”.
È soddisfatto del proscioglimento dalla vicenda del calcio scommesse?
“A dicembre di due anni fa mi vennero a perquisire facendo irruzione in casa mia alle sette di mattina e sembrava che avessi ammazzato qualcuno. Dopo un anno e qualche mese è venuto fuori che non c'entravo niente. La cosa buffa è che ora è uscito un piccolo trafiletto su un giornale, mentre a suo tempo c'è stato un gran caos e sono stato messo in croce da tutti”.
Ma che cosa successe?
“Conoscevo un personaggio immischiato nel caso scommesse, ma solo per questo hanno sottinteso che anch'io avessi a che fare qualcosa con la vicenda. Se qualcuno sbaglia non tutti debbono sbagliare. Ne esco sereno e con la coscienza pulita perchè tutti coloro che mi conoscono sanno che persona sono. Ringrazio anche la società e il mister che ieri hanno brindato con me”.
Cose vuole fare nel calcio quando smetterà di giocare?
“Adesso voglio provare a salvare la Lucchese e giocare un altro po', poi, magari iniziare ad allenare”.
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