Galleria Rossonera

Galderisi: "Tifosi rossoneri, vi voglio bene"

martedì, 28 aprile 2020, 08:49

di diego checchi

Era tanto che non parlava ai tifosi rossoneri e a Lucca:  ha scelto di farlo attraverso Gazzetta Lucchese. Giuseppe Galderisi ripercorre i suoi anni a Lucca, senza mancare di dare la sua visione generale del mondo del calcio e di quelli che sono i suoi obiettivi per il futuro.

Come sta andando la sua esperienza alla Vis Pesaro?

"Siamo arrivati il 18 febbraio e abbiamo giocato dopo solo 4 giorni, poi ci siamo allenati per 3 settimane prima dello stop.Sono convinto che qui si possa fare qualcosa di buono, c'è un presidente giovane e ambizioso. Mi sento molto coinvolto nel progetto, un po' come a Lucca, adesso aspettiamo di vedere come si svilupperà la situazione ma noi siamo pronti a ripartire in qualunque momento".

Come sta vivendo questo periodo di isolamento?

"Noi siamo andati in quarantena anche prima del decreto perché un nostro giocatore era stato trovato positivo al coronavirus. Io sono da un mese e mezzo a casa con mio figlio a Padova, è un momento complicato ma sono positivo e fiducioso che ne usciremo. Con le giuste attenzioni ripartiremo tutti".

Pensa che sia importante che riparta anche il calcio?

"Tutte le attività devono ripartire, ovviamente con i giusti accorgimenti. Questo virus ci ha messo in ginocchio in tutto e per tutto e soprattutto mentalmente, ma dobbiamo tirarci fuori da questa situazione. Giustamente dobbiamo seguire le indicazioni delle autorità ma bisogna rimettere in moto tutto, anche il calcio, a partire dalla Serie A".

Però i protocolli sanitari sembrano poco  praticabili in C e D...

"Tutto si può fare, è difficile ma c'è grande entusiasmo e con la responsabilità che abbiamo dimostrato fino ad ora sono convinto che si possa ripartire. Io sarei pronto anche a giocare a luglio o agosto, bisogna solo adottare le precauzioni giuste e avere un indirizzo forte dalle istituzioni".

Cosa l'ha convinta ad accettare la proposta di Pesaro?

"La chiacchierata con presidente e il direttore generale sono state lo stimolo più importante. Ormai ho una certa esperienza nel mestiere, ho sempre voglia di mettermi in gioco ma voglio anche costruire qualcosa di importante e a Pesaro credo sia possibile. Adesso è un momento difficilissimo ma sono convinto che chi ha le idee chiare adesso potrà fare grandi cose nel prossimo futuro".

E di Lucca che ricordi ha?

"Lucca mi è rimasta nel cuore, ho sempre in mente le facce e le immagini delle persone, dei tifosi, e anche dei giornalisti come lei. È rimasta un po' di delusione perché avevamo fatto un gran lavoro e poi a gennaio la squadra è stata smantellata per problemi economici della società che comunque non sta a me giudicare. Lucca mi ha sempre dato grandi emozioni già da quando giocavo nel Padova e ho capito perché quando sono stato a Lucca come allenatore".

Qual è stato il momento più bello che ha vissuto qui a Lucca?

"Quando mi ero seduto col presidente dopo la salvezza e lui mi aveva dato la possibilità di costruire una squadra per vincere l'anno successivo, quello mi aveva dato un enorme carica. Anche Antonio Obbedio fece un grandissimo lavoro quell'anno".

Come mai nonostante riesca sempre a raggiungere buoni risultati fa sempre fatica a trovare squadra?

"Faccio questo lavoro da tanti anni ormai e lo faccio con la stessa passione che avevo da calciatore. Ho avuto tanti riconoscimenti a livello personale anche se devo dire che spesso i risultati importanti non sono arrivati, magari non per colpa mia ma in fondo sono i numeri che contano...  E poi a me piace lavorare in un certo modo, non corro dietro ai soldi ma mi piace essere responsabile delle scelte che si fanno, far crescere i giocatori, e quindi preferisco aspettare le occasione giuste".

È per quello che è rimasto un anno fermo anche dopo Lucca?

"Certo, nel momento in cui era saltato il progetto a  Lucca ho pensato che non serviva solo la volontà ma anche altre componenti. Sono ripartito dopo un anno con Gubbio perché c'era un gran presidente e facemmo un gran campionato, potevo rimanere ma decidemmo di no anche perché avevo avuto qualche proposta interessante che però non si è concretizzata, poi ho aspettato fino a che non ho trovato Pesaro che mi sembrava la situazione migliore".

Qual è la partita più bella da allenatore a Lucca?

"A Lucca ho avuto tante soddisfazioni, mi ricordo una striscia di 5 vittorie consecutive,  giocavamo a memoria e ci divertivamo molto. Ho il bellissimo ricordo di tantissimi ragazzi eccezionali come Nolè, Espeche,  Mingazzini, Dermaku, Forte e tanti altri. Fanucchi è uno tra i più forti giocatori che abbia mai avuto. Penso che quell'anno abbiamo creato qualcosa di importante e ridurre tutto a una partita sia ingiusto. Però, se proprio bisogna parlare di una partita non si può non nominare il derby vinto in casa contro il Pisa per 2 a 1, eravamo consapevoli del nostro valore e non avevamo paura di vincere".

Segue sempre la Lucchese?

"Sempre, e mi auguro che faccia il percorso giusto, che si puntelli bene la base e da lì costruisca il futuro. Conosco bene l'allenatore e il presidente e sono al loro fianco... Sarei felicissimo se tornassero nel calcio che meritano".

Vuole mandare un messaggio ai tifosi?

"Quando sono andato via ho scelto il silenzio perché non amo fare polemiche. Voglio solo dire ai tifosi che gli voglio bene, sono felice di quanto fatto a Lucca e mi auguro di vivere di nuovo emozioni così. Spero anche di incontrare la Lucchese magari già l'anno prossimo per potere venire a salutare i tifosi sotto la curva. Voglio dire ancora una volta grazie ai tifosi e alla città che mi hanno accolto come uno di loro".



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