Galleria Rossonera

"Colpita dalla Lucchese, a tal punto da farci una tesi"

venerdì, 1 maggio 2020, 09:19

di diego checchi

Alina Gioacas è l’addetta stampa del Fossano. Se vi state chiedendo perché è stata intervistata da Gazzettalucchese.it, Il motivo è semplice: nella sua tesi di laurea magistrale di Comunicazione e Cultura dei media ha deciso di dare molto spazio alla Lucchese, alla sua rinascita, alla sua struttura societaria e alla sua tifoseria.

Come mai ha scelto di parlare proprio della Lucchese?

“In origine dovevo parlare del calcio dilettantistico in generale e dei suoi rituali perché per nove anni ho lavorato come giornalista per un settimanale piemontese. Da quest’anno sono al Fossano come addetta stampa e quando sono venuta a Lucca, l’ambiente rossonero mi ha colpito clamorosamente”.

Cosa l’ha colpita di preciso?

“Soprattutto lo stadio. Al primo impatto è stato pazzesco, abituata agli stadi della Serie D. E poi l’organizzazione: veramente da professionisti, cose che non vedo tutti i giorni come tutti coloro che frequentano questa categoria”.

Nella sua tesi ha fatto riferimento anche ai fallimenti della Lucchese.

“Si, anche se non so come sono andati precisamente quelli della Lucchese, nel calcio ce ne sono tantissimi e dopo questa emergenza, purtroppo, ne vedremo anche altri. È il lato negativo del calcio. In questo sport molte persone fanno il passo più lungo della gamba senza una gestione accurata. Inoltre ci sono molti avventurieri che provano ad entrare in questo mondo ma non sono sempre elementi positivi”.

Dopo la tesi cosa vorrebbe fare?

“Mi piacerebbe rimanere nel mondo della comunicazione. Non so se come giornalista o come addetta stampa, anche perché adesso sono meno attiva rispetto a prima per colpa dello stop per Covid-19”.

Che cosa le piace del mondo del calcio?

“Il suo essere variegato e le sue sfaccettature. È un bene relazionale, regala emozioni incredibili come lo sport in generale ma in modo particolare. Ho deciso di fare la giornalista per raccontare le emozioni che vedo, per cercare di trasmetterle a chi legge i miei articoli”.

Avrebbe anche un sogno di andare in un grande squadra?

“È una domanda particolare. Mi trovo molto bene a seguire il Fossano. Quando ho iniziato speravo di arrivare nel calcio professionistico ma poi mi sono talmente appassionata a quello dilettantistico che penso sia il mio mondo”.

Cosa ne pensa di questo momento di emergenza?

“Credo sia un momento difficile per tutti. Non so quale sia la soluzione migliore per uscirne e ovviamente mancano la nostra quotidianità e le nostre abitudini”.

Pensa che questo campionato sia finito o spera possa ripartire?

“Quando è scoppiata la pandemia speravo si potesse ripartire in breve tempo. Adesso è impossibile tornare in campo. I protocolli sono impraticabili per squadre di Serie C e Serie D”.



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