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Favarin: "La Lucchese deve essere consapevole della propria forza. Contro il Sestri la gara della vita"

mercoledì, 14 maggio 2025, 11:11

di gianluca andreuccetti

Nel mezzo di un limbo. Tra gioia e dolore. Sabato sera la Lucchese è attesa dall'appuntamento più importante degli ultimi anni. Salvarsi per non avere rimpianti e ottenere ciò che solo i punti di penalizzazione hanno tolto. Calma e sangue freddo, ecco di cosa avrà bisogno la Pantera per affrontare il Sestri Levante, uscito vincitore dal confronto dell'andata. Giancarlo Favarin, però non ha dubbi: "I rossoneri hanno le potenzialità per mantenere la categoria e spero che qualcuno possa salvare il calcio a Lucca". Lui che nel 2019 da tecnico ha vissuto una situazione simile con i suoi ragazzi che, nonostante l'assenza di una società, sono riusciti ad ottenere la salvezza sul campo. Giancarlo Favarin è intervenuto ai nostri microfoni. Con lui abbiamo parlato della prossima sfida dei rossoneri e non solo. 

Sabato scorso, la Lucchese ha perso per 2-1 il primo confronto contro il Sestri Levante. C'è il rischio di pagare mentalmente le fatiche di una stagione surreale?

"Dall'esterno la Lucchese mi sembra una squadra motivata, quindi questo rischio non persiste. I rossoneri devono pensare solamente a vincere e questo rappresenta per certi versi un vantaggio rispetto al dover gestire il risultato. Sia la squadra che lo staff, nell'arco di questa stagione, hanno dimostrato grande attaccamento e voglia di ottenere la salvezza".

Su quali aspetti dovrà puntare la Pantera in vista della gara di ritorno? 

"Queste sono partite che si preparano da sole dal punto di vista dell'attenzione e della concentrazione: è la partita della vita. I calciatori dovranno andare in campo sereni e giocare senza preoccupazioni, consapevoli della propria forza. A fare la differenza sarà anche il pubblico, che sicuramente spingerà i rossoneri".

 Nonostante l'assenza di una società alle spalle, i giocatori hanno deciso di onorare l'impegno preso. Vede delle analogie rispetto al 2019?

"Nelle difficoltà la squadra si è compattata e ciò non fa altro che rendere il gruppo più forte. Lo stesso accadde anche a noi. La Lucchese può salvarsi sul campo, quello che succederà dopo non si sa. É un vero peccato perché i rossoneri, senza i problemi societari, potevano fare qualcosa di importante. Spero che qualcuno salvi il calcio a Lucca".

Cosa vi spinse ad andare avanti, ottenendo alla fine la salvezza nei playout contro il Bisceglie?

"Il segreto fu la forza del nostro gruppo. Già a gennaio iniziammo ad avere molti problemi economici con diversi giocatori che, nonostante avessero mercato, decisero di rimanere, puntando sull'orgoglio personale. Come accaduto in questa stagione, anche allora fu decisivo il sostegno dato sia dai tifosi che dal tessuto economico della città".

Un calciatore rossonero che in questa stagione ha catturato la sua attenzione? 

"La Lucchese ha una rosa importante, formata da calciatori di alto livello come Gucher, Fedato e Saporiti, per citarne alcuni. Un altro che ho apprezzato è stato Selvini, che nella seconda parte di stagione ha fatto molto bene. Peccato per il grave infortunio. La classifica finale non rispecchia le qualità della Lucchese".

In Serie C, sono diverse le realtà che riversano in condizioni economiche critiche...

"Tutti gli anni si ripetono le stesse problematiche: la Lega Pro deve prendere delle decisioni drastiche. Condivido la scelta di raddoppiare la fideiussione per iscriversi al campionato. Questa può essere una soluzione valida". 

 



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