Porta Elisa News
venerdì, 11 gennaio 2019, 12:32
di fabrizio vincenti
A fari spenti, ma si procede. Più verso la serie D, se non addirittura l'Eccellenza, che per far rimanere in piedi l'attuale Lucchese. L'amministrazione Tambellini sta lavorando più a un piano B che all'A, se per A si intende salvaguardare la categoria. Il sindaco in questi giorni ha effettuato molte telefonate, avviato molti contatti, ma la risposta più frequente è stata: resettare. Nessuno, o quasi, sembra volere avere a che fare con Arnaldo Moriconi e tanto meno con la triade romana. E il reset può arrivare solo attraverso una esclusione dell'attuale squadra da questo o dal prossimo campionato, nell'ipotesi che vada avanti in questi mesi. Un azzeramento che potrebbe arrivare anche attraverso la ventilata decadenza della concessione (su cui grava ache la vicenda fideiussione) per lo stadio, i cui canoni sono stati colpevolmente fatti crescere anno dopo anno. Ma anche, nell'ipotesi estrema, attraverso procedure concorsuali, naturalmente qualora l'attuale compagine non onorasse i suoi impegni debitori. In quel caso, sarebbe da capire se i tempi consentirebbero di salvaguardare la categoria, così come avvenuto in altre realtà. C'è chi dice sì e chi no. Più passano i giorni e più il no prende corpo. L'immobilismo non paga. O forse paga. Punti di vista.
Di certo c'è che alcune ipotesi, alcune cordate, alcuni imprenditori (ma non tutti) si sono già tirati indietro. Lo stesso sindaco, impegnatissimo nel contestare sino direttamente a Roma il decreto sicurezza del ministro Salvini, ha fissato solo per la prossima settimana un incontro con possibili investitori non di Lucca. Ecco che si fa concreta l'ipotesi di provare a resettare tutto, vista la complessità della matassa. E con chi? Una pista porterebbe a un nome ben noto in città e anche al sindaco come quello di Manuel Vellutini, ex coproprietario della Tagetik e ancora figura centrale nella importante società lucchese di software rilevata recentemente per un gran numero di milioni di euro dal colosso olandese Wolters Kluwert. Vellutini, peraltro, è vicepresidente e motore del Tau Calcio. La passione nel calcio ce l'ha da sempre, in questo senso una mosca bianca nel panorama degli imprenditori locali. Anche la scorsa estate il suo nome riecheggiò nel caso si fosse profilata la mancata iscrizione alla Serie C. Lo stesso Tau Calcio, il cui settore giovanile è uno dei più importanti della provincia, sempre la scorsa estate, provò a rilevare il titolo del Vorno che aveva vinto il campionato di Eccellenza. L'affare non andò in porto, si dice, per una questione di qualche migliaio di euro. Ma la volontà di provare a fare calcio non solo a livelli modestissimi (il Tau milita in Prima Categoria) c'è, così come quella di dare sfogo ai tanti giovani talenti sfornati.
Non mancano nemmeno i contatti e i buoni rapporti con il Comune, che ha peraltro lo stesso primario operatore della comunicazione a gestire notizie e immagini, e Tambellini proprio pochi giorni dopo l'insediamento della triade romana ebbe a ricordare come si dovesse guardare a realtà vicine. "Non siamo a conoscenza dei motivi che hanno determinato la situazione attuale – spiegò – né sappiamo perché non si riesca a costruire un progetto serio per il calcio professionistico lucchese, magari con l'apporto di realtà interessanti che già operano sul nostro territorio". In direzione Altopascio? E se sì, ripartendo da dove? Dalla serie D? O, come qualcuno vocifera, addirittura da una indigeribile Eccellenza?
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