Porta Elisa News

Tambellini e lo sport: calcio maschile, femminile e basket abbandonati a se stessi

sabato, 22 giugno 2019, 09:35

di alessandro lazzarini

"Ci sono opere importanti, prime fra tutte quelle delle scuole, delle strade e di tutti gli impianti sportivi del territorio, che attendono da anni di essere realizzate e, con buona pace del presidente Bacci, ritengo che siano decisamente prioritarie. Nonostante questo, il Comune sta facendo tutte le azioni necessarie per onorare gli impegni presi a suo tempo con la società Lucchese". E’ la primavera del 2015 e con queste parole il sindaco di Lucca replica all’allora presidente della Lucchese che sta minacciando di non iscrivere la squadra a causa del rischio concreto di dover traslocare per l’inadeguatezza delle luci. Si prospetta una soluzione affidando i lavori alla Coam dello stesso Bacci con successivo rimborso da parte del Comune, ma l’accordo salta e per sbrogliare la matassa è necessaria una generosa proroga da parte della Lega allora presieduta da Macalli, che in cambio chiede un adeguamento che porti i requisiti di illuminazione agli standard della serie B, ma il Comune invece decide di fare il necessario e con gara affida l’appalto di 100mila Euro alla Ati Baldassari Impianti. Si tratta dell’ultimo lavoro effettuato al Porta Elisa, ma anche di quella che forse è la più significativa esternazione del sindaco in tema stadio, buttato addirittura nello stesso calderone di una priorità sociale come quella delle scuole e comunque ritenuto meno importante degli altri impianti sportivi minori.

Allora peraltro la Lucchese pagava regolarmente l’affitto ed era già risaputo da anni della necessità di importanti ristrutturazioni per adattarsi alle norme di sicurezza, tant’è che l’impianto, privo di tornelli e di una zona stabile di filtraggio, era agibile solo con capienza ridotta. Problematiche che non sono solo state rimandate, ma totalmente snobbate, poi oggi scopriamo vi sono anche incredibili carenze strutturali sul versante dell’antisismica e che, di fronte a una situazione del genere, non solo non c’è una previsione di spesa, ma nemmeno lo stralcio di un progetto.

Lo stadio comunque non è l’unico impianto sportivo abbandonato a se stesso da parte dell’amministrazione. Nel maggio 2017 il Basket Le Mura Lucca vince il suo primo scudetto davanti a 1500 spettatori: il Palatagliate è agibile solo per un terzo della sua capienza e non si ottiene alcun amplimento nemmeno per un giorno; durante la stagione dilagano le polemiche per la situazione dei servizi sanitari e delle docce, mentre l’anno successivo mancano 200 posti per avere una capienza compatibile con il basket Europeo e anche per quello le biancorosse devono rinunciare all’esperienza fuori confine.

Interessante la parola dell’Acf Lucchese femminile, squadra di calcio che pur avendo cambiato più volte denominazione è l’estensione del Sant’Alessio che da trent’anni è attivo nel pallone in rosa, pionieri in uno sport che oggi i media sponsorizzano in modo eccezionale e che si è inserito anche in un discorso di rivendicazione di genere trovando sovente il sostengo propagandistico degli uffici Pari Opportunità e del femminismo in genere, comparti di primo piano negli interessi della corrente ideologica espressa dall’esecutivo lucchese. Così a settembre del 2017 le ragazze e i dirigenti sono ricevute dal sindaco Alessandro Tambellini per i complimenti di rito, ma intanto l’anno precedente avevano giocato a Porcari e per la stagione che sta inziando per le partite casalinghe dovranno migrare fuori provincia: il Comune non è stato in grado di assegnar loro un campo omologato. Per allenarsi hanno però ricevuto la concessione del campo sportivo del quartiere di Sant’Anna, vicinissimo a via della Scogliera, e ben presto fioccano le polemiche per lo stato di degrado in cui versa la struttura. “Da tempo abbiamo segnalato le problematiche che abbiamo nel gestire l’impianto di S.Anna – racconta all’epoca il presidente dell’Acf Marco Chiocchetti-. In questi ultimi mesi abbiamo subito ogni genere di furto, tanto che non possiamo tenere più nessuna attrezzatura e dobbiamo ogni volta portarla e riportarla via al termine della seduta. Ora, però, la misura è stata superata quando abbiamo trovato due persone farsi la doccia in pieno giorno, mentre stavano arrivando le ragazze, alcune delle quali giovanissime. Inutile spiegare quali pericoli, sotto qualunque profilo, può creare una situazione di questo tipo”. Seguono denunce e lettere all’amministrazione comunale, la cui risposta non si fa attendere: concessione del campo revocata e fine della storia della gloriosa società di calcio femminile lucchese. «Ci è stata revocata la gestione dell’impianto - dichiara allora Chiocchetti - perché il Comune ha contestato l’inserimento di due container, utilizzati come magazzino e di una tensostruttura. Avremmo potuto trovare una soluzione, e invece ci è stato tolto direttamente il terreno su cui giocavamo le partite. Siamo amareggiati perché le nostre richieste di aiuto sono cadute nel vuoto - riferisce ancora- e oltretutto non siamo per nulla tutelati in diritti elementari come salute e sicurezza di tutti noi. Si fa un gran parlare di sport al femminile come elemento di emancipazione e superamento di stereotipi negativi, ma poi chi come noi fa davvero qualcosa riceve ostacoli invece che aiuto. Meglio sarebbe parlare di meno e dare una mano a chi lavora davvero ogni giorno per questi obiettivi, come facciamo noi”.

Nel frattempo il piccolo Comune di Barga sta ultimando un palazzetto da due milioni di euro, Altopascio uno da 3,5 milioni di Euro e Capannori è riuscita a spendere 1,5 milioni per il suo stadio. In tutti i casi opere realizzate accedendo ai vari finanziamenti agevolati che la burocrazia moderna mette a disposizione degli enti locali. Evidentemento però nel capoluogo è più difficile reperire le risorse.

 

 

 

 

 

 

 




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