Porta Elisa News
lunedì, 25 maggio 2020, 08:08
Futuro avvolto nelle nebbie per la Serie C, che potrebbe essere stravolta dalla riforma dei campionati. Il numero delle squadre professionistiche di A, B, e C, decisamente elevato e superiore e a molte altre realtà europee, potrebbe portare a una drastica svolta. Se ne parla da settimamane, anche se da più parti si ipotizzano cambiamenti eventualmente dalla stagione 2021-2022.
In Figc se ne sta parlando e l'obiettivo sarebbe di ridurre le squadre professionistiche da 100 a 60 con la reintroduzione del semiprofessionismo. L'ipotesi prevederebbe Serie A, B e C a venti squadre a cui si aggiungerebbe una serie intermedia tra la C e la D, una sorta di "nuova C2" (in vita sino al 2014) con due gironi da 20 squadre e caratterizzata dallo status semiprofessionistico.
Una vera e propria rivoluzione destinata a numerose polemiche, a partire da quelle delle tante squadre di Serie C che, pur trovandosi poco dopo la metà della classifica nel campionato in corso si vedrebbero ricacciate in una quarta divisione, unitamente alla neopromosse. E' una ipotesi che corre sui tavoli – insieme a quella di una doppia serie B a due gironi e una C invece semifprofessionistica – ma che in molti ritengono più praticabile solo tra due campionati. Quello che pare certo è che il calcio italiano, così com'è adesso, non è destinato a reggere ancora per molto. Rivoluzione subito o solo rimandata?
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Il consiglio federale della Figc ha confermato di aver avviato l’iter per far ripartire dall’Eccellenza le squadre di Ferrara, Lucca e Torre del Greco: chiesti importi differenziati in base alla importanza calcistica della piazza
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Alle ore 14 di oggi, a Palazzo Orsetti sono arrivate quattro manifestazioni di interesse. Domattina al via la commissione che dovrà giudicare le proposte: ecco chi la compone, c'è anche l'ex presidente della Lega di Serie A Lorenzo Casini
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Scade quest'oggi, alle ore 14, il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse per far ripartire il calcio a Lucca indetto dal Comune nei giorni scorsi. L'incertezza è massima sul numero dei possibili partecipanti, visto che due dei soggetti che sembravano i più interessati si sono ritirati nei giorni scorsi.
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Anche Fabrizio Capaccioli, l'imprenditore lombardo che nelle scorse settimane aveva provato a rilevare il titolo del Ghiviborgo, ha deciso di farsi da parte e di non partecipare al bando del Comune di Lucca per costituire una nuova società rossonera da iscrivere in Eccellenza