Porta Elisa News

Santoro: "Per quanto mi riguarda, la Lucchese non è in vendita, a meno che..."

venerdì, 4 dicembre 2020, 11:14

di fabrizio vincenti

Giorni intensi in casa rossonera: accanto a una classifica deficitaria, largamente deficitaria al netto della vittoria di Pontedera, dell'emergenza Covid, con i tanti contagiati, nelle ultime ore si sono aggiunte le incertezze, secondo quanto riportato da alcuni organi di informazione, sul futuro della società: dietro l'angolo c'è ua cessione, magari a soggetti stranieri?, si chiedono in molti. E lo stadio: a che punto è il progetto per il rifacimento? Tutte questioni che abbiamo girato al direttore generale Mario Santoro. 

A che punto è l'iter per il nuovo Porta Elisa: si legge di intoppi e ritardi?

"Sta procedendo tutto secondo i tempi previsti: come tutti sanno, abbiamo presentato il nostro progetto in Comune. Il prossimo passo è la convocazione della Conferenza dei Servizi che dovrà dare il suo parere circa la fattibilità. Poi, se tutto andrà bene, sarà il momento del bando pubblico per l'assegnazione. Non abbiamo una idea precisa di quando sarà convocata la conferenza".

L'amministratore delegato Vichi, a Pontedera, ha ipotizzato a breve.

"Se lo ha detto lui, non ho nessuna intenzione di andare contro a quello che dice il mio amministratore delegato".

Siete ottimisti sull'iter?

"Siamo ottimisti: si è fatto quello che da molte altre parti non si è riuscito a fare: quello che dovevamo fare noi, lo abbiamo fatto. Attendiamo gli organi preposti".

Accanto alla questione stadio in questi giorni ha tenuto banco l'ipotesi di cessione della società, forse a soggetti esteri non bene identificati, per il momento.

"La Lucchese fa gola a molti, è diverso rispetto al passato quando sostanzialmente si compravano debiti. Per quanto mi riguarda, la società non è in vendita, ma è ormale che si ascolti tutti. Se poi domani si facesse vivo il presidente del Monza Silvio Berlusconi e ci chiedesse la Lucchese, gli daremmo la società. Sempre per i bene del club, per noi la Lucchese è prima di tutto della città".

Venite da un momento complicato anche sul piano dei risultati.

"Un po' tutti abbiamo sottovalutato questa pandemia e quello che ci ha creato con 21 giocatori contagiati. Devo fare i complimenti a tre persone: al dottor Tambellini e allo staff sanitario che ci hanno guidato in questo delicato frangente, al diesse Deoma, a cui arrivano critiche che sono legittime se sono sul piano professionale ma non su quello della persona, soprattutto se fatte dietro una tastiera, e devo, per ultimo ma non ultimo, fare i complimenti a mister Lopez che quando è arrivato si è trovato otto giocatori soltanto da allenare, ma ha messo un impegno e una professionalità non comuni. Oltretutto Lopez è una grande persona che ha come noi il minimo comune denominatore di volere bene alla Lucchese".

A Pontedera c'è stato qualche segnale di risveglio: è la strada giusta?

"Vedo la squadra vogliosa di fare bene per quello che può dare e chi dà il 110 per cento merita sempre rispetto. Dobbiamo fare gruppo, non parlare di mercato e arrivare uniti alle feste di Natale".

 




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